La vita quotidiana nella Roma repubblicana: riassunto

Le caratteristiche della società romana durante l'epoca repubblicana: riassunto (7 pagine formato doc)

Appunto di chiarina93

VITA QUOTIDIANA NELLA ROMA REPUBBLICANA: RIASSUNTO

La vita quotidiana nella Roma repubblicana.

I) Il nome e l’onore. Ogni cinque anni, il cittadino romano, deve presentarsi a Roma per essere censito. Denuncerà la sua famiglia, la moglie, i figli, gli schiavi ed il suo patrimonio, in caso contrario, le sue proprietà, verrebbero confiscate e lui stesso sarebbe venduto come schiavo. Vengono eletti due censori, ai quali viene affidata l’aggiudicazione dei mercati pubblici e l’attribuzione di classi od ordini ai cittadini.
“Ingenuus” è un termine usato per indicare un figlio libero di un uomo libero.
Il classico romano sarà volta per volta soldato, elettore, padre di famiglia, amministratore di un patrimonio e padrone di casa; celebrerà i sacrifici domestici, seguirà le cause e assisterà ai giochi; questa è la vita di un cittadino libero, il quale non ha che uno scopo: rendere illustre il suo nome agli occhi del popolo.

Le trasformazioni economiche e sociali nella Roma repubblicana

ROMA REPUBBLICANA RIASSUNTO

Il civis romanus, se non ci abita di già, passa la gran parte del suo tempo a Roma, poichè possiede un spirito più fermo e grande. Lo spirito romano (in latino animus), corrisponde ai valori culturali interiorizzati, i quali strutturano la personalità romana psicologicamente e moralmente.
Inoltre l’uomo romano non è capace di conoscersi da solo, poichè ha bisogno degli sguardi degli altri, i quali lo spiano e lo giudicano ogni giorno della sua esistenza; a Roma non esiste altro bene che ciò che è onorevole, e non esiste altro male di ciò che è vergognoso, poichè si aspira sempre alla gloria, la quale va trasformata immediatamente in rendita, investendola in una nuova candidatura.
Tra le varie famiglie romane si può stipulare un amicizia, ovvero un insieme di doveri reciproci di assistenza e di non-aggressione, che è anche allo stesso tempo un forte legame affettivo con l’altra persona/famiglia. L’amicizia è assai diversa dagli accordi stipulati tra patrono ed il suo cliente. Il legame che unisce quest’ultimi al proprio protettore, è uno scambio di favori: il patrono garantise il suo appoggio e la sua autorità nelle tribolazioni con la giustizia, mentre il cliente lo accompagna nei luoghi pubblici dandogli una garanzia sociale.

CRISI ROMA REPUBBLICANA

A Roma ci furono due grandi partiti: i “popolari” e i “senatoriali”. I primi chiedono la terra, la soppressione dei debiti, l’estenzione del diritto di cittadinanza, e denunciano in continuazione i privilegi economici e politici della nobiltà. I secondi si oppongono ad ogni innovazione, cantano le lodi della tradizione e celebrano l’austerità dei bei tempi antichi, la disciplina rispettosa del popolo.
Tuttavia, i capi del partito popolare sono nobili, come quelli del partito senatoriale e la scelta politica è ereditaria. A Roma soltanto l’esercizio delle magistrature rende nobile qualcuno, perchè soltanto il nobile ha diritto di essere commemorato, cioè il “diritto alle immagini”.
L’immagine, (imago), è la maschera funebre, l’impronta di cera presa sul viso degli anziani magistrati subito dopo la morte, e soltanto loro posseggono questo privilegio. La famiglia conserva la maschera in una scatola chiusa a forma di tempio, appesa al muro dell’atrium.
Insomma, la vita sociale richiama continuamente il Romano ai suoi doveri: rinunciare equivale a tradire, tradire se stesso e le speranze della giovinezza, tradire la famiglia, i suoi antenati, tradire gli amici che lo hanno sempre sostenuto.