"Utopia" - Thomas Moore
Analisi dell'opera: struttura e contenuti, controversie riguardo al titolo, approfondimento sull'autore (6 pagine formato doc)
L'opera
si apre con una lettera indirizzata ad un amico di Moore, Pietro, con
il quale l'autore afferma di aver ascoltato il racconto riguardo
l'isola di Utopia; in tale lettera Moore chiede a Pietro di
visionare ed, eventualmente, correggere la trascrizione del racconto
da lui fatta, allo scopo di evitare errori.
Nel primo libro Moro racconta del suo incontro ad un ricevimento con l'amico Pietro il quale coglie l'occasione per potergli presentare Raffaele Itlodeo, marinaio, esperto conoscitore di terre lontane e reduce da lunghissimi ed innumerevoli viaggi.
I tre uomini, dopo essersi ritirati in un luogo appartato, intraprendono una lunga ed accesa discussione che tocca punti diversissimi far loro.
Durante la prima parte di tale discussione Moore asserisce che Itlodeo, poiché dotato di buon senso ed esperienza, sviluppati in seguito alla sua permanenza di cinque anni sull'isola di Utopia, potrebbe essere di grande utilità in qualità di consigliere in qualche corte europea.
Fra gli aspetti trattati, vengono messi in risalto la nobiltà parassitaria e i lati negativi della proprietà privata fra i quali, soprattutto, la divisione che faceva tra ricchi e poveri.
Questi ultimi, infatti, fortemente dipendenti dalla nobiltà, erano costretti da questi ultimi a mendicare e a fare lavori poco retribuiti. Anche la questione della pena di morte viene trattata: si pone l'accento, ad esempio, su come tale pena venisse inflitta con troppa facilità anche per i reati minori, come i furti, spesso ad opera di persone costrette a rubare per necessità. Ma l'affermazione di Moore ha come risultato quello di dare il via ad un combattuto diverbio sulla monarchia inglese e, soprattutto sui suoi problemi.
Di seguito alla lettera
inizia la vera opera, divisa in due libri.
Nel primo libro Moro racconta del suo incontro ad un ricevimento con l'amico Pietro il quale coglie l'occasione per potergli presentare Raffaele Itlodeo, marinaio, esperto conoscitore di terre lontane e reduce da lunghissimi ed innumerevoli viaggi.
I tre uomini, dopo essersi ritirati in un luogo appartato, intraprendono una lunga ed accesa discussione che tocca punti diversissimi far loro.
Durante la prima parte di tale discussione Moore asserisce che Itlodeo, poiché dotato di buon senso ed esperienza, sviluppati in seguito alla sua permanenza di cinque anni sull'isola di Utopia, potrebbe essere di grande utilità in qualità di consigliere in qualche corte europea.
Fra gli aspetti trattati, vengono messi in risalto la nobiltà parassitaria e i lati negativi della proprietà privata fra i quali, soprattutto, la divisione che faceva tra ricchi e poveri.
Questi ultimi, infatti, fortemente dipendenti dalla nobiltà, erano costretti da questi ultimi a mendicare e a fare lavori poco retribuiti. Anche la questione della pena di morte viene trattata: si pone l'accento, ad esempio, su come tale pena venisse inflitta con troppa facilità anche per i reati minori, come i furti, spesso ad opera di persone costrette a rubare per necessità. Ma l'affermazione di Moore ha come risultato quello di dare il via ad un combattuto diverbio sulla monarchia inglese e, soprattutto sui suoi problemi.