Una storia semplice: analisi narratologica

Una storia semplice di Leonardo Sciascia: analisi narratologica: ambientazione del romanzo, analisi dei personaggi, tematiche, analisi del testo e confronto con il film (6 pagine formato doc)

Appunto di chcernuto

UNA STORIA SEMPLICE: ANALISI NARRATOLOGICA

Scheda libro Una Storia Semplice. Comprensione globale: 1.

I fatti riguardanti lo svolgimento del libro “Una Storia Semplice”, dell’autore siciliano Leonardo Sciascia, si svolgono in Sicilia nel mese di Marzo di un anno non specificato. Infatti, l’autore non è esauriente sulle indicazioni geografiche e temporali dell’intreccio, bensì circoscrive alla regione siciliana la storia, che si apre durante la festa paesana dedicata a San Giuseppe, che si svolge, come ci fa sapere il narratore, il 18 Marzo.
Lo scrittore, però, è più dettagliato nel nominare il luogo dove è avvenuto l’omicidio, ovvero “ in contrada Cotugno, dal bivio per Monterosso, strada a destra”.
2. L’esordio del racconto è anticipato dalla telefonata di Giorgio Roccella al commissariato, che non viene presa seriamente dai poliziotti. Invece, il punto in cui viene interrotto l’ordine iniziale, è quando l’eroe di questo romanzo giallo, cioè il brigadiere Antonio Lagandara, scopre il cadavere del diplomatico Roccella nel suo vecchio casolare.
3. Nell’incipit di questo libro ci vengono presentati alcuni personaggi, tra i quali colui che acquista più rilievo è sicuramente il brigadiere. Vengono anche introdotti i personaggi del commissario e dei semplici agenti di polizia che o “animano” il commissariato o accompagnano il sottufficiale alla casa del Roccella.

Una storia semplice di Sciascia: recensione

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4. È proprio qui, in questo luogo all’apparenza disabitata, che il brigadiere dimostra la sua bravura nella deduzione di piccoli particolari, importanti per la risoluzione del caso. Arrivati alla casa dell’ambasciatore, gli agenti constatano subito che non si era trattato di uno scherzo come aveva ipotizzato il commissario, ma che qualcosa di strano era veramente accaduto. Infatti, entrando i poliziotti trovano accasciato alla scrivania con un “grumo nerastro” di sangue alla tempia, il fautore della telefonata, cioè “il diplomatico, console o ambasciatore” Giorgio Roccella.

Una storia semplice di Leonardo Sciascia: riassunto e analisi

UNA STORIA SEMPLICE PROTAGONISTA

Agli occhi esperti del brigadiere tutto sembra fuorché un banale suicidio; infatti, se si fosse trattato di suicidio “la mano destra avrebbe dovuto penzolare a filo della pistola”, risalente alla Prima Guerra Mondiale, che era stata ritrovata a terra accanto al cadavere. Inoltre, la mano poggiava su un foglio, su cui si poteva leggere la frase “Ho trovato” seguita da un punto, che avrebbe potuto ingannare le menti più superficiali, attribuendola a un uomo sul punto di suicidarsi. Questo ritrovamento, però, non sconvolge il brigadiere Lagandara, che anzi rimane fermamente convinto sulla sua ipotesi di omicidio, collegando quella frase scritta sul foglio di carta alla telefonata della sera prima, in cui la vittima diceva di aver trovato “una cosa”. Dopo un breve giro della casa, dove si potevano trovare innumerevoli prove che testimoniavano che un uomo avesse dormito lì la notte prima, il brigadiere trova una porta che conduceva a un polveroso “sottotetto”. Interessato, Antonio sale, sperando di trovare nuovi indizi, ma scopre soltanto dei “busti-reliquiari di santi” che lo osservavano torvi alla flebile luce dei fiammiferi, che l’uomo usa non trovando l’interruttore per la luce.