I tre cavalieri del Graal
Note sintetiche sul romanzo cavalleresco di Laura Mancinelli edito da Einaudi (1 pagine formato doc)
"I
tre cavalieri del grall" è un romanzo che sa di altri tempi, ci
proietta in una realtà medievale fra dame,cavalieri,castelli e
magnifici destrieri.
La storia racconta la dura impresa di tre cavalieri che,per volere del mago Merlino, sono stati scelti per la ricerca del leggendario calice con il quale Giuseppe di Aritmea raccolse il sangue dalla ferita del costato di Cristo.
I tre uomini sono molto diversi fra loro,così da rappresentare le varie virtù e vizi dell'uomo: Galvano è forte e coraggioso ma spesso pecca di lussuria lasciandosi travolgere dai piaceri mondani; Perceval ha tutte le caratteristiche dell'eremita,è forte di fronte a digiuni e penitenze e preferisce i libri alle donne; l'ultimo cavaliere è Gaalad, più giovane rispetto gli altri,discende da una famiglia di ninfee fatate, particolare che fa di lui un uomo dalle fattezze sovrumane in fatto di bellezza e misticità.
Dopo varie peripezie e un cammino che riserva ad ognuno fantastiche avventure, i tre si ritrovano nel castello sul monte Pirichiamo. Qui sono chiamati a giudizio da un misterioso vescovo per la decisione del prescelto che ,con il calice, avrebbe dovuto guidare un regno di giustizia e pace. Inaspettatamente il giudizio non spetta a nessuno se non che alla coscienza dei tre cavalieri.
Ognuno riflette su di se e sulle proprie caratteristiche più o meno consone al governo di un regno perfetto ma, dopo averci pensato , nessuno si ritiene all'altezza di un compito così arduo. Il calice rimane così nel letto del fiume che lo custodisce e i tre cavalieri tornano verso il luogo a loro familiare o si dedicano a ciò che piace: Galvano scappa con la figlia della contessa del castello, Perceval si dedica alla lettura e Gaalad torna nel mondo fatato della madre.
La storia racconta la dura impresa di tre cavalieri che,per volere del mago Merlino, sono stati scelti per la ricerca del leggendario calice con il quale Giuseppe di Aritmea raccolse il sangue dalla ferita del costato di Cristo.
I tre uomini sono molto diversi fra loro,così da rappresentare le varie virtù e vizi dell'uomo: Galvano è forte e coraggioso ma spesso pecca di lussuria lasciandosi travolgere dai piaceri mondani; Perceval ha tutte le caratteristiche dell'eremita,è forte di fronte a digiuni e penitenze e preferisce i libri alle donne; l'ultimo cavaliere è Gaalad, più giovane rispetto gli altri,discende da una famiglia di ninfee fatate, particolare che fa di lui un uomo dalle fattezze sovrumane in fatto di bellezza e misticità.
Dopo varie peripezie e un cammino che riserva ad ognuno fantastiche avventure, i tre si ritrovano nel castello sul monte Pirichiamo. Qui sono chiamati a giudizio da un misterioso vescovo per la decisione del prescelto che ,con il calice, avrebbe dovuto guidare un regno di giustizia e pace. Inaspettatamente il giudizio non spetta a nessuno se non che alla coscienza dei tre cavalieri.
Ognuno riflette su di se e sulle proprie caratteristiche più o meno consone al governo di un regno perfetto ma, dopo averci pensato , nessuno si ritiene all'altezza di un compito così arduo. Il calice rimane così nel letto del fiume che lo custodisce e i tre cavalieri tornano verso il luogo a loro familiare o si dedicano a ciò che piace: Galvano scappa con la figlia della contessa del castello, Perceval si dedica alla lettura e Gaalad torna nel mondo fatato della madre.