"Tsugumi" di Banana Yoshimoto

Dettagliata scheda di "Tsugumi", libro del 1989 della scrittrice giapponese Banana Yoshimoto (1 pagine formato doc)

Appunto di caipy89
Questo romanzo è il ricordo di un'estate lontana trascorsa dall'io narrante, Maria, con le cugine.
La vera protagonista di questo racconto è però Tsugumi, cugina minore di Maria e sorella di Yoko. Tsugumi ha un pessimo carattere, modi scorretti e gestualità maschili, è vendicativa, sleale, ingrata e viziata, ma all'apparenza la più dolce e bella ragazza del piccolo paese di mare in cui vive; eppure, sotto questo solido guscio di diffidenza, batte un cuore, si nasconde un animo delicato e uno spirito libero. Tsugumi ha maturato quest'ambigua personalità a causa della malattia che la costringe ad un'esistenza normale "a metà", vissuta con la consapevolezza di una scarsa aspettativa di vita e di una fragilità considerevole. È proprio in quest'estate che Maria comprende la vera natura della cugina, la quale vive una profonda crescita interiore grazie all'amore di un ragazzo.
La crescita di Tsugumi culmina con l'improvviso aggravamento delle sue condizioni avvenuto alla fine dell'estate, in cui sembra che l'esile vita della ragazza sia agli sgoccioli. Così, Tsugumi, sicura della triste sorte che inesorabilmente l'attende, scrive una lettera d'addio a Maria nella quale si rassegna alla morte e rivela alla cugina tutto l'affetto che prova e le confida quanto in realtà sia attaccata a quel semplice modo di vivere e a quella famiglia così premurosa. In questo momento, per la prima volta, Tsugumi cade in preda alla depressione; tra le righe di questa lettera trapela tutta la sua debolezza psicologica e fisica. La sua mente torna ai bei momenti trascorsi, alle corse con l'ormai defunto cane, alle nottate insonni fatte di chiacchiere e di passeggiate. Inaspettatamente però, contro ogni previsione, alla fine le sue condizioni di salute migliorano e può tornare alla sua tranquilla esistenza. Giudizio: Dare un giudizio a questo libro non mi è semplice. Non posso infatti dire che non mi sia piaciuto, anzi, la trama è abbastanza coinvolgente è soprattutto è scritto bene, ossia non è affatto noioso, ripetitivo o “difficile da leggere”, ma non posso neanche dire il contrario poiché non mi ha “catturato” come invece deve fare un libro per piacermi veramente. La cosa che comunque mi è piaciuta di più è il valore e l’importanza che la Yoshimoto da nel suo libro al mare; è lei infatti a dire “Purtroppo in Giappone non sono molti i posti di cui si può andare fieri quanto a panorama, ma del mare, invece, sì. Mi farebbe davvero piacere sapere di essere riuscita a trasmettervi la delicatezza e il bagliore con quel non so che di triste, della sua vista.” Questa impensata vicenda, non un miracolo, non un prodigio, ma il prezioso frutto della magia dell'estate, condizionerà veramente entrambe le amiche. Tsugumi si avvia ad una nuova concezione della propria realtà e Maria prende una decisione, non definita e apparentemente immotivata: sceglie di allontanarsi dalla vita di provincia per trasferirsi a