La carriola di Pirandello
Commento di un brano di Pirandello, riflessioni personali, riassunto (1 pagine formato doc)
Il testo comincia con un dialogo interiore del protagonista, un avvocato oberato di lavoro, serioso, autorevole che non può permettersi alcun tipo di distrazione.
Responsabilità, dovere morale, obblighi ritornano ad essere i suoi principi, apparentemente non c’è possibilità di fuga. Invece, la ribellione è possibile, per un attimo solo, ogni giorno, con l’atto compiuto nel massimo segreto del suo studiolo.
L’unica cosa che si può concedere quando la sua mente affaticata implora un break, è lasciar perdere una pratica per volgersi subito ad un’altra nuova. L’avvocato confessa di nascondere un terribile segreto, cioè di aver fatto una vittima. Ogni giorno al momento opportuno, nel massimo segreto, commette il reato con spaventosa gioia. Di ritorno da Perugia, in treno si concede un breve sonno, durante il quale comincia a sognare un altro tipo di vita. Sceso dal treno, l’ansia lo travolge, e un senso di atroce afa della vita prende il sopravvento su di lui. L’uomo non riconosce più se stesso, quella che sta vivendo non è la vita che desiderava avere, gli sembra quasi di occupare il corpo di un altro. Arrivato a casa è sconvolto più che mai, tuttavia rinsavisce vedendo i suoi figli, i quali si rende conto non può abbandonare per capriccio nonostante non li riconosca neppure più come tali. Loro hanno bisogno delle cure del loro austero padre, pertanto il protagonista è costretto a interpretare come al solito la sua parte, e a rientrare in quel misero corpo che non gli appartiene più. Responsabilità, dovere morale, obblighi ritornano ad essere i suoi principi, apparentemente non c’è possibilità di fuga. Invece, la ribellione è possibile, per un attimo solo, ogni giorno, con l’atto compiuto nel massimo segreto del suo studiolo.