Cuore di pietra: recensione del libro di Sebastiano Vassalli

Recensione del libro di Sebastiano Vassalli, Cuore di pietra (1 pagine formato txt)

Appunto di yayaancona86
CUORE DI PIETRA- SEBASTIANO VASSALLI Recensione di Violet Gaia La storia di una villa e dei suoi abitanti.
Così potrebbe venire sinteticamente descritto il contenuto del romanzo. In questo modo però un grosso torto verrebbe fatto tanto ai danni dell'autore, quanto al romanzo stesso.Cuore di pietra è, infatti, ben più di un romanzo storico. Il romanzo di Vassalli indaga l'assurdo dell'umanità, protagonista sul palcoscenico approntato dagli dèi unicamente per il proprio divertimento. Novara è la città all'interno dei cui bastioni sorge la Casa protagonista del romanzo. Non è mai nominata ma è facilmente identificabile per i riferimenti dati dall'autore.
La scorbutica figura di Antonelli, l'architetto, il cui fantasma sembra abiti ancora oggi la Casa, aleggia su tutto il romanzo. Con il trascorrere delle pagine i muri della sfarzosa villa "si sfarinavano e cadevano in polvere". Alla fine del romanzo la casa è abbandonata, ma ci rammenta le vicende di un popolo alla ricerca di una difficile identità. Ricerca che Vassalli, con la consueta sensibilità e abilità nel ricostruire contesti sociali e politici, tratteggia con grande efficacia. La Casa è una piccola patria, all'interno della quale si svolgono le vicende di innumerevoli personaggi e, attraverso esse, seguiamo la storia d'Italia, dall'Unità fino ai giorni nostri, passando per la Grande Guerra, il ventennio fascista, la tragedia della seconda guerra mondiale e la trasformazione in una società multietnica. La Storia, più degli uomini che la fanno, è la vera protagonista. Una Storia che non vince il tempo, ma ne registra le azioni, che ha il compito di fissare i sogni e le fantasie degli uomini e di annotare l'assurdo del mondo, di una condizione umana che non conosce riscatto. Nella casa si avvicendano storie piccole e storie grandi: vicende d'amore e di sangue, la repressione dei moti proletari di fine secolo, l'apparire delle prime biciclette, la Grande Guerra, gli scandali e i pettegolezzi che colpiscono i notabili della città, la nascita del fascismo, avventure d'alcova finite all'ospedale, la guerra civile con i suoi macabri riti, fino agli anni più recenti: la modernizzazione, l'immigrazione dal Sud, le speculazioni, il crescere prepotente della malavita. In questa mescolanza di eventi privati e pubblici, che è poi la storia dell'Italia, un filo continuo prende, forse, più evidenza di altri, ed è la parabola delle idee di progresso e di uguaglianza. La presenza di numerosi personaggi rende la trama piuttosto complessa. I protagonisti sono infatti decine, a partire dal primo proprietario della casa, Don Basilio Pignatelli, e dalla sua numerosa famiglia. Quello di Vassalli non è però un romanzo sull'alta borghesia, nella casa passano anche uomini e donne che provengono da quello che l'autore definisce il quartiere "dei ladri e degli assassiniQuello di Vassalli è, però, non solo un intreccio di personaggi, ma anche una storia delle ideologie che hanno percorso il nostro secolo. Proprio la pole