Mastro Don Gesualdo: analisi, personaggi e tecniche narrative
Relazione sul romanzo di Giovanni Verga, Mastro don Gesualdo: tecniche narrative, personaggi, analisi del testo e sequenze (4 pagine formato doc)
MASTRO DON GESUALDO: TECNICHE NARRATIVE
Relazione del libro “Mastro Don Gesualdo”.
Tecniche narrative: nel romanzo emerge un completo distacco del narratore, secondo il “canone dell’impersonalità”, quindi l’opera “si deve fare da se”, e pertanto il Verga non interviene mai nella vicenda, come un chimico che descrive il risultato di un esperimento al microscopio. Il punto di vista è quindi esterno, compaiono molti discorsi diretti che mandano avanti la storia. Il ritmo narrativo è piuttosto vario: alcune vicende sono raccontate in modo scorrevole, veloce, incalzante, come per esempio l’asta per l’affidamento delle terre del Comune; altre, invece, risultano più “lente” per immedesimare il lettore negli “affanni” dei personaggi. Il romanzo appartiene alla corrente veristica e alcune volte ne trae spunti particolarmente intensi come nella lettera amorosa che il baronello Rubiera scrive ad una donna di teatro: <>.L’Autore fa anche uso della “bestemmia”: <<…santo e santissimo…>> è l’epilogo d’ogni sfuriata dell’iracondo Mastro Don Gesualdo.
Nella narrazione vi sono espressioni come <> e <> che evidenziano che l’azione si svolge in un borgo campagnolo e non in un povero paese di pescatori che quindi risente l’influsso delle città vicine. Il linguaggio è da commedia; quello della tragedia è riservato alle pagine delle pene e della morte di Mastro Don Gesualdo. Le pagine meno incisive sono quelle sui moti del 20 e della Carboneria: la storia si riduce a qualche data e a qualche frase di colore.
Mastro don Gesualdo: scheda libro
MASTRO DON GESUALDO: ANALISI
Elementi spaziali e temporali: alcuni sono i riferimenti temporali che ci permettono di inserire quest’opera in un preciso contesto storico: l’accenno a Mastro Don Gesualdo che diventa Carbonaro, nel secondo capitolo compare la descrizione di una sommossa contadinesca a Vizzinni, riflesso della rivolta di Palermo, e, ancora, il colera che uccide Santo Motta. Tutta l’azione si può collocare quindi intorno al 1820 fino intorno 1848 poiché nella quarta parte vi è la descrizione delle agitazioni pseudo-liberali.
L’azione si svolge a San Giovanni <> e nei paesi e nelle campagne limitrofe, fino ad un’estensione massima a Palermo dove vivrà Isabella e morirà Mastro Don Gesualdo.
MASTRO DON GESUALDO: PERSONAGGI
Descrizione dei personaggi. Mastro Don Gesualdo: La prima descrizione di Mastro Don Gesualdo ce lo propone in versione domenicale, in abito da festa, in casa Sganci quando è invitato a vedere dal balcone la processione del Santo Patrono: <>; è il ritratto di un instancabile lavoratore che viene mostrato quando inciampa nei tappeti, balbetta, entrando in quel mondo falsamente gentile della nobiltà di provincia. Si mescola ad una vita che non è la sua e “piantato li” nel balconcino dei parenti poveri della padrona, alza il capo a guardare i fuochi d’artificio, con l’interesse eccessivo di chi vuole darsi qualcosa da fare.