il piacere dell'onestà di pirandello
recensione al libro il piacere dell'onestà di luigi pirandello (2 pagine formato doc)
“il piacere dell'onestà” sarebbe un bel messaggio per la società ipocrita e disonesta di questi tempi.
È invece anche il titolo di una famosa opera di Pirandello, scritta del 1917, in un anno di svolta del primo conflitto mondiale, quando l'America decide di entrare in guerra. È un testo breve, ma non semplice e dalla trama molto intricata, che tratta di temi di carattere esistenziale, come quelli della differenza tra l'essere e l'apparire o tra la “maschera” e chi si è veramente. Il protagonista è un nobile, Angelo Baldovino, malvisto dalla società in cui vive a causa del suo passato costellato di imbrogli dovuti al vizio del gioco. Egli, su invito di un vecchio compagno di scuola, accetta di unirsi in matrimonio ad Agata, una giovane donna che aspetta un bambino da un nobile ammogliato, il marchese Fabio Colli. Un matrimonio, insomma, che deve creare l'apparenza della rispettabilità ed evitare lo scandalo, permettendo il continuare della tresca. Baldovino con quella scelta, vuole farsi vendetta “contro la società che nega ogni mia firma”, cercando di apparire onesto in un mondo che non rende affatto facile esserlo. Solo che quell'apparenza di onestà che gli viene richiesta spinge via via Angelo a comportarsi in modo sincero mentre tutti gli altri attorno a lui continuano a essere i mascalzoni di sempre. Solo la giovane Agata ne coglie il senso profondo, nutrendo per lui una specie d'amore. Così quello che è nato come un inganno sociale si trasforma nell'unione vera di due esseri. Pirandello, in questo romanzo, sottolinea il fatto che nessuno dei personaggi sceglie di essere veramente onesto, ma scelgono solo un'onestà formale, ed esprime questo pensiero anche nelle parole di Baldovino: “signor marchese, inevitabilmente noi ci costruiamo. Mi spiego, io entro qua, e divento subito, di fronte a lei, quello che devo essere per la relazione che debbo contrarre con lei”. Con questa frase Baldovino ammette che ognuno di noi, come egli stesso, non è ciò che realmente è, ma come gli altri lo vedono, e la stessa persona è vista in un modo diverso da ogni persona; dunque per ogni individuo il soggetto deve assumere, recitare una parte diversa per non deludere gli altri e per non venir considerato pazzo. Il piacere dell'onestà è quindi un romanzo molto moderno, che tratta temi e problemi ancora sentiti all'interno della società.