Recensione Il nome della rosa

Recensione Il nome della rosa di Umberto Eco: personaggi, tematiche e ambientazione (3 pagine formato doc)

Appunto di sivastin

RECENSIONE IL NOME DELLA ROSA

Il nome dela rosa” di Umberto Eco
Bompiani, Milano,1980, 473pp.
Vincitore (tra gli altri) di un premio Strega e best-seller a livello mondiale.

Nell' ottobre 1980, Umberto Eco si impone sulla scena della letteratura mondiale, fino a divenire lo scrittore italiano più noto nel mondo, grazie all'improvviso e sorprendente successo de Il nome della rosa: romanzo in cui l'illustre e stimato studioso di estetica e semiotica, narra gli eventi accaduti in un' abbazia (probabilmente dell`Italia settentrionale), nell' arco di sette giorni.
Nell' introduzione - intitolata (con ironia) Naturalmente,un manoscritto, e parte integrante del testo - l' autore afferma di avere ricevuto (e subito tradotto durante la lettura) la versione francese, del 1842, di un manoscritto del XIV.
secolo, opera di un monaco benedittino, Don Adso da Melk, che, vecchio, ricorda importanti vicende della sua vita di novizio. E tuttavia, come il manoscritto, anche la versione francese, accidentalmente sottratta, scompare nel nulla, e solo alle causuali testimonianze confermano l' esistenza di ciò che é stato letto e trascritto.

Il nome della rosa: recensione libro

IL NOME DELLA ROSA AMBIENTAZIONE

Il racconto si svolge in un'abbazia benedettina di cui non è noto il nome, gli unici dati che conosciamo ci dicono che si trova sulla dorsale appenninica dell'Italia settentrionale non lontano dal mare.
I fatti narrati hanno inizio una mattina di fine novembre nell'anno 1327 e hanno la durata di sette giorni; ciascuna giornata è a sua volta suddivisa secondo le ore liturgiche.
Il tempo della vicenda è dichiarato esplicitamente dall'autore mentre riguardo al luogo la collocazione del monastero va dedotta da alcuni elementi presenti nel testo, che peraltro non ci forniscono l'esatta ubicazione di esso.
La maggior parte degli ambienti dell'abbazia viene descritta in modo preciso e dettagliato, così come appare ad Adso, che riporta anche le diverse emozioni che essi suscitano in lui.
Scorrono davanti ai nostri occhi architetture e paesaggi medievali: la vita quotidiana di un'abbazia, gli amanuensi al lavoro nello scriptorium, che occupava l'intero secondo piano dell'Edificio, intenti alla trascrizione dei codici, le raffinate miniature dal caldo impasto cromatico, il disegno fantastico dei bassorilievi e i misteri che ruotano intorno ad un labirinto,la biblioteca.
Un'altra descrizione importante è quella che riguarda lo scenario che appare ad Adso quando questi torna sul luogo dove sorgeva l'abbazia: delle grandi e magnifiche costruzioni che adornavano quel luogo erano rimaste sparse rovine.

Il nome della rosa: recensione film

IL NOME DELLA ROSA PERSONAGGI

I protagonisti della vicenda sono Guglielmo da Baskerville e Adso da Melk, che vengono aiutati da Severino l'erborista, Nicola il fabbro e inizialmente Bencio da Upsala e Abbone. Questi sono opposti al vecchio Jorge, il cui aiutante è Malachia. L'oggetto del desiderio è rappresentato dal desiderio di scoprire chi è il responsabile della morte di vari monaci; questa indagine porta anche alla ricerca di un manoscritto protetto accuratamente, le cui pagine sono avvelenate; esso è un volume che raccoglie un testo arabo, uno siriano, una interpretazione o trascrizione della Coena Cypriani e l'unica copia del II libro della poetica di Aristotele, che trattava della liceità del riso.
La maggior parte dei personaggi viene inizialmente introdotta da una breve descrizione fisica; successivamente vengono caratterizzati meglio tramite il loro comportamento e le loro azioni. Ci troviamo quindi in presenza di una combinazione di tecniche narrative. Fa eccezione naturalmente Adso, di cui è presente solo una descrizione indiretta.
Guglielmo da Baskerville è un uomo alto e magro;ha circa cinquanta anni, ma nonostante questo si muove con inesauribile agilità. Di tanto in tanto passa svariate ore disteso in cella con un’espressione assente negli occhi, tanto da sembrare sotto l'effetto di qualche droga. Egli appartiene all'ordine dei francescani e ,dopo essere stato per molti anni inquisitore è stato inviato dall'imperatore a fare da mediatore fra il Papato, l'Impero e l'ordine francescano. E’ in possesso di un sapere enciclopedico, è quindi dotto e sapiente e ciò gli conferisce la facoltà di affrontare ogni situazione con la giusta sagacità e prontezza nell'agire, a cui unisce un grande spirito d'osservazione e un eccellente acume intellettuale, come dimostra nel ricostruire il labirinto della biblioteca da fuori.