Recensione libro I miserabili: analisi, significato e personaggi
Recensione libro I miserabili di Victor Hugo: analisi, significato e personaggi (3 pagine formato doc)
RECENSIONE LIBRO I MISERABILI: ANALISI, SIGNIFICATO E PERSONAGGI
Recensione libro I miserabili di Victor Hugo.
Il libro “I miserabili” è stato scritto da Victor Hugo e pubblicato per la prima volta nel 1862, dopo diciassette anni di rielaborazione.La storia, però, non è ambientata nella realtà di quel tempo, ma abbraccia un arco di tempo che va dal 1815 al 1833.
Nel libro, il suo scrittore, inserisce anche degli interi capitoli riguardanti la Storia, che, nell’arco di tempo vissuto dai personaggi, è pura attualità, e permettono al lettore di inserirli in una visione storica e sociale ben precisa. N’è un esempio la descrizione delle azioni di guerra durante la battaglia di Waterloo, alla quale prendono parte i corazzieri francesi e la fanteria inglese.
Nel suo romanzo Victor Hugo parla del popolo di Parigi, dei “miserabili”, appunto, ma il termine viene coniato da lui stesso con un nuovo significato: uomini degni di compassione.
MISERABILI: SIGNIFICATO
Victor Hugo riesce a parlare della miseria e della povertà, che allora regnavano per le fredde strade della Parigi dopo la Restaurazione, con un senso di amore e di commiserazione che portano il lettore ad immaginare lo scrittore vicino ai suoi personaggi, non solo fisicamente, ma anche emotivamente.
Egli, infatti, pur essendo un narratore esterno, si inserisce nella narrazione mediante brevi e quasi impercettibili commenti che donano alla storia un aspetto ancora più interessante e infondono nel lettore uno strano senso di curiosità che lo porta ad andare avanti con la lettura.
Nel romanzo si intrecciano le vicende di tanti personaggi, alcuni in primo piano, altri secondari, ma sempre molto importanti per l’andamento della storia. Essi, infatti, si ritrovano sempre, anche se nella narrazione, a volte, appaiono con nomi e atteggiamenti diversi.
I miserabili: trama
I MISERABILI: ANALISI
Il protagonista per eccellenza, il personaggio che dall’inizio alla fine del romanzo viene sempre analizzato e citato, è Jean Valjean, un uomo che, dopo aver passato diciannove anni in prigione, costretto ai lavori forzati, non riesce più a reinserirsi nella società, in quanto tutti lo vedevano come il “galeotto” che rubò una pagnotta, ma che poi, a causa dei molti anni passati dietro delle sbarre, divenne un uomo pericolosissimo, come sottoscriveva il suo passaporto giallo.
Nel romanzo Hugo lo descrive come un uomo dotato di grande agilità e forza. Si dice che “valeva quattro uomini” e che in carcere era soprannominato “Jean, il cricco”. All’inizio del romanzo ci viene presentato all’età di circa quarantasei, quarantotto anni, come un viandante di media statura, tozzo e robusto.
I MISERABILI: PERSONAGGI
Per quanto riguarda il carattere dell’uomo, viene detto esplicitamente che era un individuo taciturno, ma pian piano lo scrittore caratterizza attraverso le sue azioni il personaggio prediletto e fa comprendere al lettore che egli non era come lo vedevano tutti, un uomo violento, ma un uomo nobile, dolce e umile, che non smette di amare le persone che gli sono attorno e che è disposto a mettere in gioco la propria vita per salvare quella dell’uomo che inizialmente odiava profondamente poiché gli aveva portato via la figlia adottiva che prese sotto la sua protezione per tanto tempo e che ha visto crescere con tanto amore. Il personaggio di Jean Valjean si trasforma nelle ultime pagine del romanzo, divenendo quasi un eroe e un santo, come lo definisce lo stesso scrittore tramite le parole di un suo personaggio.