scheda del libro La masseria delle allodole di antonia arslan

Scheda libro con relativi commenti (2 pagine formato doc)

Appunto di encartamiscarta
Parma, 04 marzo 2005 Roccalberti Sp Parma, 03 gennaio 2006 Roccalberti Spina Matteo II° Liceo Liceo Classico “M.
Luigia” a.s. 2005/2006 Griglia di relazione narrativa “La Masseria delle Allodole” Antonia Arslan Il tempo di composizione del libro è nel 2004, parecchio tempo dopo i fatti ivi narrati; la scrittrice infatti ha raccolto le varie testimonianze e documenti solo recentemente, per parlare di un genocidio avvenuto all'inizio del secolo e sconosciuto ai più. Il narratore, a parte il prologo in cui è interno (l'autrice parla di se stessa) è esterno ed onnisciente, si identifica con l'autore; questo è dato dalla necessità della scrittrice di rendere la tragedia del viaggio e della sua famiglia, rea solo di essere armena e ricca; una profonda malinconia traspare dai commenti che appaiono talvolta qua e là nel testo. Il risultato è un'impalpabile tristezza che avvolge il lettore fin dalle prime pagine.
La geografia è esplicitata; si tratta della Turchia, ma il villaggio è generico, evidentemente un topòs per indicare la serenità della vita che scorre leggera. Nella seconda parte, invece, è esplicitato il punto verso cui sono diretti, e verso la fine si cita la città di Aleppo. Tutto questo serve a dare concretezza alla seconda parte del romanzo, che ha testimonianze minori (pochi sopravvissuti, probabilmente traumatizzati e nulla di scritto) ed assume quindi una dimensione quasi onirica, di sogno, che sospende la storia in una specie di doloroso limbo fatto di strada e violenza ingiustificata. L'intero romanzo si svolge nell'arco di circa un anno, con una cronologia precisa nella prima parte e che come abbiamo sottolineato sfuma nella seconda parte. La vicenda si sovrappone alla prima guerra mondiale, che scoppia nell'agosto del 1914, mentre già in ottobre inizia uno scambio epistolare tra Sempad, farmacista di un piccolo paese della provincia turca, e suo fratello Yerwant, emigrato a soli tredici anni in Italia per studiare e per allontanarsi dalla matrigna, ma anche, per questo motivo, rimanendo in cattivi rapporti con il padre, che difatti gli taglia i viveri a soli diciassette anni. Tra ottobre e marzo del 1914 si intensifica la corrispondenza, e viene ventilata l'ipotesi che Yerwant possa venire a fare una visita a Sempad; questo provoca una certa agitazione, e Sempad, desideroso da tempo di trovare un connubio con l'occidente, decide di ristrutturare la Masseria delle Allodole, tenuta di campagna di famiglia, in stile inglese, con tanto di vetrate istoriate, bersò e campo da tennis, che rimarrà incompiuto, e, amara sorte, anche la sua tomba. Il 24 aprile 1914 avviene il massacro di Costantinopoli, e il 23 maggio Sempad decide di parlarne con il colonnello. Nel frattempo, il 10 maggio, Yerwant decide finalmente la data del suo arrivo, fissata per il 10 giugno, e comincia elaborati e costosi preparativi, tra l'insofferenza della moglie e dei figli. Ma il 24 maggio anche l'Italia entra in guerra, e viaggiare diventa