De amicitia di Cicerone: trama

Scheda libro De amicitia di Cicerone: trama e analisi (1 pagine formato doc)

Appunto di vivyang12

DE AMICITIA DI CICERONE: TRAMA

Scheda libro De Amicitia di Cicerone.
Il testo che più mi ha coinvolta e di cui mi piacerebbe parlare è quello di Cicerone che, a differenza degli altri, ha toccato a fondo un argomento di riflessione comune a tutti, l’amicizia.
L’opera è stata scritta da un Cicerone ormai maturo, che ha già vissuto il fiore degli anni.
Proprio un anno prima della morte, nel 44 a.C., scrive il De amicitia che, insieme alle altre sue due opere, De senectute e De officiis, meglio esprime il suo pensiero.
Cicerone in quest’opera esprime il suo pensiero sull’amicizia, quale crede che sia la sua natura e i suoi consigli a proposito, così struttura l’opera in un dialogo tra Lelio, Scevola e Fannio. Gli ultimi due sono più giovani e quindi con meno esperienza rispetto a Lelio, loro suocero, da cui si recano per sapere come riesce ad affrontare la morte del suo più caro amico Scipione. Lelio risponde che soffre per la perdita del suo amico, ma che nello stesso tempo è felice perché sa che ha trascorso la sua vita al meglio e che quindi la sua anima “volerà via libera e spedita dal corpo, come da una prigione, a chi crediamo che sia aperta più facile che a Sciopione la strada fino agli dèi?” (v.14).
 

De Amicitia di Cicerone: scheda libro

CICERONE L'AMICIZIA

Continua questo pensiero con una riflessione che a me è piaciuta molto per la sua profondità: “Per questo io temerei che dolersi della sua morte sia di uno che lo invidi, piuttosto che di uno che lo ami.” (v.14). E’ estremamente vero. Perché piangere per la morte di un nostro caro che possibilmente durante la vita soffriva per una malattia? Si dovrebbe seguire il consiglio che Cicerone ci trasmette attraverso Lelio ed esser felici perché finalmente sarà libero da ogni male.
Lelio durante il colloquio con i generi intraprende diversi concetti riguardo l’amicizia. C’è da dire però che il periodo in cui scrisse l’opera è quello di una Roma antica, molto diverso dal nostro, in cui la parola “amicizia” si riferiva spesso a legami di tipo politico e parentale. A proposito dice: “…perché l’amicizia fra parenti nasce dalla natura stessa. Ma essa non rappresenta ancora un vincolo vero e proprio, perché l’amicizia, rispetto alla parentela ha in più che alla parentela si può togliere il vincolo dell’affetto, a lei no: togli l’affetto e cancellerai perfino il nome dell’amicizia, mentre quello della parentela rimane.” (v.20)
 

LAELIUS DE AMICITIA: ANALISI DEL PERIODO

Un altro concetto che intraprende è quello della virtù da cui, secondo Lelio, nasce l’amicizia. A proposito dice una cosa interessante che mi ha fatto riflettere parecchio sul fatto che un qualsiasi rapporto d’amore o d’amicizia non può nascere dalla debolezza o dal bisogno di avere qualcuno per mezzo del quale ottenere quel che si desidera, ma solo chi ha fiducia in sé ed è dotato di virtù e saggezza così da credere di non aver bisogno di nessuno e di avere in se stesso ogni sua ricchezza potrà coltivare un’amicizia.