Madame Bovary: recensione del romanzo della critica

Madame Bovary: recensione del capolavoro scritto da Gustave Flaubert, completa di scheda del libro e trama dettagliata (3 pagine formato doc)

Appunto di deandere

MADAME BOAVARY, RECENSIONE

Madame Bovary: il romanzo della critica.
Alla scoperta di uno dei più importanti romanzi realistici di metà ottocento.
TITOLO: Madame Bovary
AUTORE: Gustave Flaubert
ANNO 1^ EDIZIONE: 1856 a puntate sul giornale “La Revue de Paris”; prima edizione libro 1857
CASA EDITRICE RISTAMPA: Peruzzo
COLLANA: Bibloteca Peruzzo
PAGINE: 273
GENERE LETTERARIO: romanzo realistico
E’ risaputo che l’insoddisfazione non genera mai nulla di buono. Secondo i buddhisti, addirittura, è possibile arrivare all’autentica felicità solo grazie all’eliminazione del desiderio stesso.
Forse Madame Bovary, protagonista dell’omonimo romanzo scritto da Gustave Flaubet, è rea proprio per non aver fatto di questa considerazione una regola di vita.
 

Madame Bovary: trama

MADAME BOVARY: CONTESTO STORICO

Siamo nella Francia settentrionale, più precisamente nella Normandia del XIX secolo. La narrazione sembra inizialmente incentrata sul personaggio di Charles Bovary; infatti è solo dopo un’accurata sintesi dei suoi studi in medicina e del suo primo matrimonio, che l’attenzione si sposta sulla vera protagonista della storia. Emma Rouault, divenuta giovanissima “Madame Bovary”, perchè seconda moglie di Charles , sembra avere un’esistenza normalmente borghese; un marito di buoni costumi, una vita più o meno agiata nel paesino di Tostes… Un inaspettato invito per un ballo di La Vaubyessard sconvolge però la vita tranquilla della coppia: in seguito al ballo, infatti, Emma non si accontenterà più di quella routine mediocre e campagnola.
 

MADAME BOVARY, TRAMA

Comincia a seguire la moda, si perde in dettagli e sfarzi insignificanti. Sarà dunque la noia di Emma a spingere la famiglia in una cittadina non meno squallida, Yonville-l'Abbaye, dove Emma partorirà anche una bambina, Berthe. A Yonville le nuove conoscenze non mancheranno certo alla famiglia Bovary; il farmacista Homais e la sua famiglia, mamma Lestiboudois, Binet, Don Bournisien… Ma a stravolgere la vita di Emma sarà prima l’amicizia con lo studente di legge Léon Dupris, poi la relazione stretta con il benestante Rodolphe Boulanger. Emma, oramai prigioniera dei sogni e di un mondo ideale, alternativo alla vita monotona del matrimonio con Charles, rimane profondamente turbata quando Rodolphe stesso chiuderà la relazione. Ecco quindi che Emma, dopo aver rivisto casualmente all’opera Léon, comincia anche con lui una colpevole relazione, che la porterà solo a ricoprirsi di debiti inutili con l’usuraio e commerciante Lheureux. Emma, in seguito alla rovina finanziaria e all’abbandono da parte di tutti i suoi amanti, deciderà di togliersi la vita con l’arsenico. Anche Charles morirà poco dopo la sua morte, lasciando così la piccola Berthe ad un destino povero e non meritevole.
 

MADAME BOVARY, COMMENTO

Con Madame Bovary, come possiamo intendere già dal titolo, Gustave Flaubert voleva assolutamente distaccarsi da tutti quelli che erano stati gli “schemi consueti” della letteratura romantica. Non ci sarebbe infatti stato titolo più adatto per un romanzo romantico se non quello di “Emma”, perché avrebbe fatto riferimento ad un destino individuale, ad un’eroina femminile. Nell’ambito del realismo, genere letterario all’interno del quale possiamo appieno collocare il romanzo, la figura di Emma non è più “singola”, bensì essa è rappresentata all’interno delle relazioni con l’ambiente di provenienza e con l’ambiente con cui essa entra a contatto. Madame Bovary è quindi una condizione sociale, più che un personaggio, una donna maritata, estraniata da quel cognome che in un certo senso non le appartiene, sottomessa alla volontà maschile, ma soprattutto alla volontà sociale, condizionata quindi dal contesto storico che le sta intorno.