Luigi Pirandello: l'umorismo ne Il fu Mattia Pascal

Il fu Mattia Pascal: umorismo e relativismo di Pirandello e contrasto tra vita e forma (4 pagine formato doc)

Appunto di davideperri

LUIGI PIRANDELLO: UMORISMO NE IL FU MATTIA PASCAL

Scheda Libro
- Il fu Mattia Pascal
Analizza
- umorismo nel testo
- 3 esempi di situazioni umoristiche
- valutazione personale sul relativismo pirandelliano e sul contrasto vita e forma
Umorismo nel testo.

L’umorismo viene definito da Pirandello in modo completamente diverso da come viene inteso nell’esperienza quotidiana comune; egli sostiene che, invece di ridere di un fatto divertente nell’immediato, sarebbe meglio analizzare i motivi che hanno portato a quella situazione;
quindi lo scrittore sembrerebbe avere un approccio intellettuale all’umorismo.
Nel fu Mattia Pascal si presentano differenti situazioni “umoristiche” che sono alla base di questo romanzo, esse rendono note le diverse vicissitudini che Mattia ha attraversato nel corso della sua vita.

IL FU MATTIA PASCAL, UMORISMO

1. Una situazione umoristica si trova più o meno a metà del libro, nel capitolo nono quando Mattia Pascal va a trovare il cavalier Tito Lenzi.
Solamente la descrizione di questo personaggio fa trapelare il senso comico della situazione, di lui vengono accentuati il viso e la statura.
La figura di questo signore appare buffa, il collo che scivola sulle spalle, la pancia che scivola sulle ginocchia quasi ad arrivare a terra e le gambe tozze che non toccano il pavimento e ciondolano allegramente; questi particolari esaltano la comicità della scena.
Dietro a questa figura buffa, però, si nasconde un uomo di grande cultura che intrattiene Mattia Pascal, o Adriano Meis, con i suoi discorsi.

L'umorismo di Pirandello: riassunto

PIRANDELLO PENSIERO UMORISMO

2.

Un’altra situazione umoristica si trova dopo aver letto la prima metà del romanzo, nel momento in cui Adriano Meis, ovvero Mattia Pascal nella sua nuova identità, incontra difficoltà a causa del nome falso non dichiarato.
Si succedono molte situazioni sconvenienti  per lui, ad esempio è vittima di un furto che non può denunciare a causa della falsa identità, inoltre si innamora di Adriana, la giovane figlia del proprietario della casa che lo ospita a Roma, ma ovviamente non può sposarla perché non risulta registrato all’ anagrafe.
Poiché la vita diviene per lui insostenibile in quanto “invisibile” e “sconosciuto” per le autorità e quindi impossibilitato a intraprendere azioni di tipo legale,  decide di fingersi morto nella sua nuova identità, per ritornare a Miragno, paese natio e riprendere così la vita di sempre con la moglie; sfortunatamente una volta arrivato nel luogo suddetto, scopre che la consorte si è risposata felicemente e vive con la sua nuova famiglia. Nell’immediato Mattia prova dispiacere per questo fatto, però comprende le scelte di vita della moglie; decide comunque di continuare a vivere a Miragno , ma in solitudine, nella sua biblioteca.
Lo sdoppiamento della personalità, o meglio dell’individuo, è una situazione umoristica, perché risulta molto interessante vedere le situazioni in cui Mattia incappa e che non riesce e non può dichiarare.

LUIGI PIRANDELLO E L'UMORISMO

Infatti, seguendo ciò che dice Pirandello, la situazione che sta alla base di questa scelta bizzarra della duplice identità, è il fatto che Mattia, dopo aver vinto tantissimi soldi a Montecarlo e aver appreso la notizia della sua stessa morte dal giornalino del paese natio, decide di vivere altrove, da solo e di godersi la vita con il proprio denaro, lontano dai conflitti familiari.
Egli non sceglie direttamente di cambiare nome, ma è costretto a farlo per continuare  a vivere e per approfittare del “fortunato” evento al fine di godersi le ricchezze da solo.