I dodici abati di Challant: scheda libro
Genere, trama, divisione in sequenze, fabula, intreccio, temi fondamentali, ambientazione, ritmo, narratore, personaggi, stile, tecniche narrative e commento personale. Scheda libro I dodici abati di Challant di Laura Mancinelli (11 pagine formato doc)
I DODICI ABATI DI CHALLANT: SCHEDA LIBRO
Scheda libro narrativo.
Laura Mancinelli: “I dodici abati di Challant”
Anno e luogo di pubblicazione: Torino 1981
L’aspetto esterno:
- Il libro è stato acquistato nella libreria “Il becco giallo” di Oderzo.
- La casa editrice è Einaudi scuola.
- L’edizione è stata stampata a Milano nel 1998.
- Il libro è lungo 20,5 cm e largo 12,5 cm.
- Le pagine, esclusa l’introduzione, sono 119.
- È presente una sola illustrazione sulla copertina del libro.
- Il libro comprende anche un’introduzione, che illustra le principali tematiche storiche presenti nel romanzo, e una guida alla lettura.
I dodici abati di Challant: riassunto, commento e personaggi
I DODICI ABATI DI CHALLANT: STRUTTURA
La struttura.
Il romanzo non si può propriamente definire un romanzo storico. Tuttavia esso è ambientato in un tempo storico ben definito ricco di particolari e attente descrizioni. Anche per i personaggi il narratore ci offre un’immagine molto vicina a quella che la tradizione ci ha lasciato. I vestiti, le abitudini, l’atteggiamento sono curati e offrono al lettore uno scorcio della vita di quel tempo. Prevale su quello storico, il gusto favolistico di un Medioevo filtrato attraverso i romanzi cortesi, visto nello splendore delle sue corti, nella vita dei castelli, allietata da banchetti, cavalcate, intrattenimenti ad opera di cantori, musici e giullari, con spesso al centro la bella e intelligente marchesa che di questa vita è l'anima e la guida.I dodici abati di Challant di Mancinelli: analisi libro
COME MUOIONO I DODICI ABATI DI CHALLANT
Il romanzo è suddiviso in ventuno capitoli di circa cinque pagine ciascuno.
Il romanzo si svolge quasi interamente all’interno del castello di Challant, isolato tra le montagne della Val d’Aosta. Il Marchese Alfonso, proprietario di quel castello, muore lasciando scritto nel testamento che la sua dimora sarebbe stata data in eredità al duca Franchino di Mantova, solo se questo avesse accettato di vivere in castità per il resto dei suoi giorni.
Al castello di Challant, dimora della bella vedova marchesa, per controllare che il duca rispettasse la sua promessa, furono inviati dodici abati da un monastero vicino e Venafro, quest’ultimo diventerà poi fedele servitore della marchesa.
Ma strani fatti turbano la tranquillità del luogo, proprio come se una maledizione fosse caduta sul castello e sui suoi abitanti.
La prima morte è quella dell’abate Umidio, già malato da qualche tempo. Questa disgrazia è seguita dalla scomparsa dell’abate Nevoso che perde la vita in seguito ad una violenta caduta su di una slitta. Questa gli era stata donata da Venafro e acquistata da un inventore genovese giunto al castello. Terza morte è quella dell’abate Torchiato che non riesce a reggere tutto il vino bevuto durante uno di quei maestosi pranzi tenuti a palazzo.
Pur essendo isolato tra i monti, il castello di Challant è meta di tanti personaggi, spesso provenienti da lontano. Giunge anche un filosofo che, venuto a conoscenza dei fatti accaduti al castello, afferma che quest’ultimo è dimora di demoni. A ragione delle sue ipotesi accade un’altra morte misteriosa. Infatti l’abate Celorio, solito sedersi su di una panca in cucina per godere del tepore del fuoco, viene trovato morto, colpito da una grossa padella cadutagli addosso.