"Bartleby, lo scrivano" di Melville: scheda libro
Analisi del libro "Bartleby, lo srivano" di Melville. Temi trattati, interpretazione, personaggi e luoghi (3 pagine formato doc)
Pag 70 Bartebly lo scrivano Melville Riassunto e temi trattati Un semplice scrivano, assunto per caso nello studio di un avvocato, in breve diventa un enigma per quelli che lo circondano.Melville pone a confronto due uomini ed i loro diversi stili di vita: l'avvocato ed il suo scrivano.
Il primo è dipinto, sin dall'inizio, come un uomo alla disperata ricerca di gratificazioni che possano dare un senso alla propria vita, dominata da canoni borghesi. Ogni suo atto tende alla tutela della sua vita comoda, alla difesa della sua tranquillità e proprio per questo non vuole esporsi piu' di tanto. Vuole si' aiutare Bartebly, prova pieta' per quell'uomo, come ogni “buon” cristiano farebbe, ma…non piu' di tanto. La sua prudenza non gli consente di spingersi oltre. La vicenda, presentata come singolare sin dalle prime pagine del libro, e' raccontata dal datore di lavoro di Bartebly, che da principio appare sbigottito da ciò che avviene. Cerca di dare e soprattutto darsi una spiegazione, ma il racconto non dà risposte al perché della resistenza passiva di Bartebly, i cui comportamenti appaiono senza senso.Attraverso il racconto l'avvocato-narratore compie un percorso catartico, il suo mettere nero su bianco e' un tentativo di razionalizzare gli eventi, di guardarli con distacco, di liberarsi da quella cappa di oppressione che la sinistra figura di Bartebly ha fatto scendere sulla sua serena vita borghese. Bartebly e' un personaggio che la maestria di Melville crea sin dall'inizio in negativo: non ha un nome di battesimo, non ha un passato, non mangia quasi nulla, non esce mai dall'ufficio, non accetta denaro, non accetta aiuto da nessuno, non si preoccupa di cio' che avviene intorno a lui: in definitiva, non vive.E' l'altra faccia della stessa medaglia. E' il lato oscuro ed inspiegabile del perbenismo, di quella maschera di ottimismo, prudenza, serenita' con cui la borghesia ama coprirsi.Bartebly e' l'antieroe per eccellenza. Non e' mai mediocre, sa distinguersi. E' un uomo che non si accontenta mai. Vive la sua vita in solitudine, in completa mancanza di amicizie. Melville scrive che “era la sua anima a soffrire” e che “sembrava solo, assolutamente solo nell'universo”. Bartleby è totalmente estraniato dall'ambiente di lavoro. E' un uomo che non sa parlare e che rifiuta di fare. Ad un tratto inizia a non svolgere più le mansioni a cui era destinato. Ma la normale vita dell'ufficio, le sue routine automatiche e date per scontate, si intoppano, si arenano e si scoprono davanti al candido e spiazzante "preferirei di no" di Bartleby. Con effetti comici e risvolti drammatici. Quando viene licenziato la resistenza passiva di Bartleby diventa attiva: infatti occupa abusivamente l'ufficio giorno e notte. Una volta tradotto in prigione rifiuta di mangiare e muore di fame. L'eroismo di Bartleby si manifesta nella capacità di resistere al sistema che lo emargina e lo schiaccia barricandosi nel silenzio e nell'obbedienza. L'im