Conversazione in Sicilia: scheda libro
Scheda del libro di Elio Vittorini: Conversazione in Sicilia. Note biografiche dell'autore e trama, struttura del testo, focalizzazione, ambientazione, personaggi, tempo, tecniche espressive del romanzo (6 pagine formato doc)
CONVERSAZIONE IN SICILIA: SCHEDA LIBRO
Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini.
NOTE BIOGRAFICHE: Elio Vittorini nasce a Siracusa il 23 luglio 1908. Trascorre l'infanzia in diversi piccoli paesi dell'isola. Giovanissimo collabora con i gruppi anarchici siracusani che tentano di opporsi al fascismo. Tra il 1924 e il 1925 interrompe gli studi tecnici da ragioniere e inizia a formarsi una cultura letteraria, da autodidatta. Nel 1938 inizia su "Letteratura" la pubblicazione a puntate di Conversazione in Sicilia, edito in volume nel 1941. Muore a Milano il 13 febbraio 1966.
CASA EDITRICE: Giulio Einaudi Editore
DATA DI PUBBLICAZIONE: 1966
PRIMA EDIZIONE:1941
CONVERSAZIONE IN SICILIA: TRAMA
TRAMA: il romanzo si configura come il racconto di un viaggio, reale e simbolico insieme, del protagonista- narratore Silvestro, dal Nord, dove abita da molti anni, fino al cuore della Sicilia, dove è nato; un viaggio da un presente di torpore e di indifferenza alla vita, a ritroso nel passato, alla riscoperta delle proprie origini e di sé, e da qui (in un percorso circolare) ad una più chiara coscienza del presente. Il viaggio di Silvestro inizia in un inverno non meglio precisato, a seguito di una lettera del padre che lo informa di aver abbandonato la madre per seguire un'altra donna. Giunto al paese della madre Concezione, Silvestro ripercorre con lei le tappe più significative della sua infanzia, riscopre il passato e con esso le motivazioni del presente. Seguendola nel suo giro per le iniezioni in varie case del paese, il giovane ha l'occasione di entrare in contatto con un mondo di miseria, di malattia ("un po' di tisi" e "un po' di malaria"), di disperata rassegnazione, che lo induce a riflettere e a chiedersi se non sia "più genere umano" quello dei sofferenti e dei morti di fame. Intorno a questo sollecita la madre con "strane domande" che vorrebbero "strane risposte". Il viaggio diventa così "conversazione", incontro del presente col passato, della storia con l'immaginazione. L'esplorazione di Silvestro procede. Incontra alcuni umili siciliani, tra i pochi che sanno di essere "offesi" e non intendono arrendersi: l'arrotino Calogero, Ezechiele e il panniere Porfirio. Nell'ultima parte del romanzo, la più fortemente simbolica, Silvestro incontra al cimitero l'ombra del fratello Liborio, morto in guerra da pochi giorni, anche lui uomo "offeso"; l'apparizione preannuncia la notizia della morte, che arriverà l'indomani. A questo punto la "conversazione in Sicilia" è finita, il viaggio catartico può dirsi concluso e Silvestro è pronto a ripartire, animato dalla coscienza di "nuovi doveri" e dalla volontà di adempirvi.
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CONVERSAZIONE IN SICILIA: ANALISI DEL TESTO
STRUTTURA DEL TESTO: il romanzo è suddiviso in cinque parti, ognuna delle quali è introdotta da un capitolo, e di ogni parte si può stabilire un oggetto specifico, un contenuto. La prima si può dire che affronti il tema dell'angoscia personale, della povertà e dei nuovi doveri da compiere; la seconda, ricchissima di ricordi infantili, può forse indicare la certezza e la felicità della vita libera; la terza può essere detta quella della scoperta della malattia e della morte; la quarta è una discussione politica sui rimedi da usare per combattere l'offesa; nella quinta si può dire che Vittorini affermi il dovere dello scrittore di rivelare la verità sulla storia e sulla sofferenza degli offesi.