"Il piccolo principe" (Le Petit Prince)

Scheda approfondita dell'opera di Antoine de Saint-Exupéry. (6 pg - formato word) (0 pagine formato doc)

Appunto di lele85
TITOLO: TITOLO: “Il piccolo principe” (Originale: Le Petit Prince) AUTORE: Antoine de Saint-Exupéry CASA EDITRICE: Valentino Bompiani ANNO I ED: 1949 GENERE DEL TESTO IN ESAME: Il testo in esame si può considerare in parte un testo autobiografico in parte un racconto fantasioso; autobiografico in quanto tutta la storia ha origine dalla caduta dell'aeroplano del pilota nel bel mezzo del deserto del Sahara, e fantasioso in quanto, leggendo il libro possiamo spaziare con la fantasia, visitando pianeti sconosciuti a tutti, alcuni dei quali sono abitati da una sola persona con una propria storia da raccontare, evidenziando molto la solitudine che caratterizza un po' tutti i personaggi del romanzo, come vedremo in seguito.
COLLOCAZIONE TEMPORALE: I fatti narrati nel romanzo si svolgono in un'epoca contemporanea e più precisamente nel dicembre del 1935, quando il pilota è costretto ad un atterraggio di fortuna nel deserto del Sahara (causato da un avaria del suo aereo) che è un luogo dove è difficilissimo sopravvivere e soprattutto luogo in cui è difficilissimo incontrare un altro uomo e spesso ci si sente davvero soli.
INDIVIDUAZIONE DELLE TEMATICHE PRINCIPALI: Pur essendo un libro molto semplice e adatto alla letteratura per bambini, contiene delle tematiche sulle quali bisogna riflettere. La più evidente è quella riguardante l'infanzia; in questo libro l'infanzia è presentata dall'autore come il più bel periodo della vita di ciascuno, infatti Saint-Exupery ha avuto un infanzia felice, anche se perse il padre a soli quattro anni, in quanto sua madre è stata un educatrice molto dolce e davvero sensibile, che però vizia un po' troppo i suoi cinque figli, finendo per viziarli e per far vivere loro un infanzia falsa che non li preparò certo ad una condizione sufficiente per vivere il futuro. Quest'infanzia come età favolosa spiega proprio, secondo me, il senso che l'autore vuol dare alla morte del protagonista: questo “bambino”, morendo, sfugge ai pericoli che si possono correre una volta terminata l'infanzia e soprattutto una volta tolta la protezione materna, passo fondamentale che permette di avviarsi verso l'età adulta. Ed è proprio sulla morte che vorrei fare un appunto: l'autore, infatti, non vuole avere una visione pessimistica della morte rifiutandola completamente, ma non vuole neanche sottomettersi ad essa con servilismo. Anch'io sono d'accordo con lui, anche perché mi sembra che la sua visione sia una via di mezzo tra due estremi e, come nella maggior parte dei casi, è sempre opportuno scegliere proprio la via di mezzo. Un altro tema che ho riscontrato leggendo la vicenda, è quello dell'amicizia che, per l'autore, è un valore importantissimo di cui non si può fare a meno. In questo romanzo vi sono molti rapporti di amicizia, brevi o corti che essi siano, ma quello che più mi ha colpito è quello che si viene ad instaurare tra Il Piccolo Principe e la Volpe. A mio parere l'amicizia non è un valore importante solo all'inte