Edgar Allan Poe: biografia, libri e racconti brevi

Vita, libri e opere di Edgar Allan Poe, scrittore dei primi racconti del terrore, del primo romanzo poliziesco e autore di poesie
Edgar Allan Poe: biografia, libri e racconti brevi
ansa

1Edgar Allan Poe: vita e opere

Edgar Allan Poe (1809-1849)
Fonte: ansa

Edgar Allan Poe nacque a Boston (USA) nel 1809. I suoi genitori erano attori girovaghi. Sua madre morì quando lui era ancora un bambino, suo padre, un alcolizzato, abbandonò la sua famiglia e morì qualche tempo dopo sua moglie. Edgar Allan Poe fu allevato da John Allan, un ricco mercante di Richmond.       

Dopo aver trascorso un periodo in Inghilterra con i suoi genitori adottivi, tornò a Richmond e più tardi si iscrisse all’Università della Virginia, dove studiò i classici, l’italiano, il francese e lo spagnolo con ottimi risultati. Edgar Allan Poe conduceva un tipo di vita dissipato, era dedito all’alcol, al gioco d’azzardo e per questo motivo aveva dei continui contrasti col padre che si rifiutò di pagare i suoi debiti e lo estromise dal suo testamento.   

Illustrazione del racconto Il pozzo e il pendolo di Edgar Allan Poe
Fonte: ansa

Costretto a lasciare l’università senza il supporto economico del padre, Edgar Allan Poe decise di entrare nell’Accademia militare di West Point ma fu espulso dopo appena sette mesi perché trascurava i suoi doveri per dedicarsi alla letteratura.    

Ormai in difficoltà finanziarie, Edgar Allan Poe si trasferì a Baltimora a casa di sua zia Maria Clemm. Egli continuò a scrivere racconti e vinse una competizione letteraria che gli permise di trovare lavoro come editore presso la rivista Southern Literary Messenger

La statua di un corvo davanti alla casa di Edgar Allan Poe
Fonte: ansa

Finalmente ebbe l’opportunità di dedicarsi alla carriera letteraria e in seguito sposò la sua giovanissima cugina, Virginia Clemm. Edgar Allan Poe continuò a vivere in ristrettezze economiche a causa del suo alcolismo e del gioco d’azzardo, cambiò lavoro diverse volte, nonostante ciò non smise mai di dedicarsi alla scrittura e i successivi anni furono molto prolifici per lo scrittore.   

Nel 1838 Edgar Allan Poe scrisse e pubblicò il suo unico romanzo The Narrative of Arthur Gordon Pym (Le Avventure di Gordon Pym), nel 1840 pubblicò la sua prima raccolta di racconti, Tales of the Grotesque and the Arabesque (Racconti dell’Arabesco e del Grottesco) in due volumi: nel primo volume affronta temi gotici e grotteschi, il secondo volume affronta temi fantastici.     

Illustrazione contenuta in The Narrative of Arthur Gordon Pym of Nantucket
Fonte: ansa

Edgar Allan Poe scrisse anche poesie e grazie a The Raven (Il Corvo) riuscì a raggiungere la fama in tutto il paese. Nel 1847 sua moglie morì di tubercolosi e in sua memoria compose la bellissima poesia Annabel Lee. Solo e disperato, lo scrittore continuò a bere molto e probabilmente cominciò anche ad assumere oppio, di conseguenza la sua salute già cagionevole declinò rapidamente.   

Edgar Allan Poe morì nel 1849 in circostanze misteriose, pochi giorni dopo essere stato trovato  in stato d’incoscienza in una strada di Baltimora. I suoi contemporanei consideravano Edgar Allan Poe immorale e matto, il suo valore letterario fu riconosciuto solo dopo la morte.  

2Edgar Allan Poe e le sue teorie letterarie

Ritratto di Edgar Allan Poe
Fonte: ansa

Edgar Allan Poe non fu solo autore di racconti e poesie, ma anche un autore di opere di critica letteraria come The Philosophy of Composition (La Filosofia della Composizione -1846) e The Poetic Principle (Il Principio Poetico), pubblicato postumo nel 1850, in cui espose le sue teorie letterarie.  

Per Edgar Allan Poe la poesia è superiore alla prosa e non dovrebbe avere uno scopo didattico, è un “atto divino” e quindi crea. Egli formulò la teoria dell’effetto unico, per lui le storie devono essere brevi e circoscritte a un tempo limitato per mostrare ai lettori un momento preciso nella vita dei personaggi, creando quindi un’atmosfera di suspense in modo da coinvolgerli dal punto di vista emotivo.  

Edgar Allan Poe sostiene anche che una storia dovrebbe essere letta in una volta sola senza interruzioni e interferenze del mondo esterno e lo scrittore dovrebbe arrivare dritto al punto senza dilungarsi in dettagli superflui. 

3Edgar Allan Poe: racconti di raziocino e racconti del terrore

Edgar Allan Poe aveva una personalità molto complessa, sempre diviso tra speranza e disperazione, ragione e immaginazione. Trasferì questo dualismo nella sua opera, infatti, possiamo distinguere i suoi racconti in due categorie: racconti di raziocinio e racconti del terrore.  

Illustrazione de Il Corvo di Edgar Allan Poe
Fonte: ansa

Con i racconti di raziocinio egli fece da apripista al romanzo poliziesco. Edgar Allan Poe creò il personaggio di Auguste Dupin, un detective non professionista con una grande passione per gli enigmi e i misteri, che fece la sua prima apparizione nel racconto I Delitti della Rue Morgue, considerato il primo romanzo giallo nella storia della letteratura.  

Dupin è dotato di notevoli capacità logiche e intuizione psicologica, usando il metodo deduttivo, attraverso l’osservazione attenta del comportamento e dei gesti dei sospetti è in grado di risolvere i delitti più complessi e misteriosi ancora prima della polizia.  

Dupin è sempre accompagnato da un amico, il cui nome non è menzionato e che è anche la voce narrante dei racconti. Questo detective sarà fonte d’ispirazione per molti autori di romanzi polizieschi come Arthur Conan Doyle e Agatha Christie.    

Agatha Christie (1890 - 1976)
Fonte: getty-images

I racconti del terrore sono molto diversi dai racconti di raziocinio. Influenzati dalla tradizione gotica europea, trattano di crimini, misteri e follia; in Edgar Allan Poe il terrore e la paura non sono mai causati dal mondo esterno ma vengono dal di dentro, dalla mente del personaggio e dalle sue allucinazioni.  

Questi racconti sono scritti in prima persona, è come leggere una confessione dell’inconscio, un lungo monologo interiore che descrive vari stati d’animo ed emozioni quali la paura, la tristezza, l’odio, il senso di colpa, l’angoscia, le deviazioni dell’animo umano. Lo scrittore si identifica con i suoi personaggi quindi le situazioni descritte sono rappresentazioni dei suoi stati d’animo.   

Edgar Allan Poe, casa di Baltimora
Fonte: istock

I suoi racconti non sono ambientati in un momento preciso nel tempo e nello spazio, egli mostra i suoi personaggi in un particolare momento di crisi, quindi di solito si focalizzano su un evento particolare (effetto unico) e cominciano nel momento più importante dell’azione. 

Edgar Allan Poe affronta molti temi come la crudeltà sotto forma di perversione (Il Gatto Nero), bellezza e morte (Il Ritratto Ovale), il doppio, in cui un personaggio secondario diventa l’immagine speculare del protagonista come nel racconto Il Crollo della Casa degli Usher, in cui Roderick, il protagonista, fa seppellire viva la sua sorella gemella.      

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4I Delitti della Rue Morgue – racconti di raziocinio

Ritratto di Edgar Allan Poe (1809 - 1849)
Fonte: getty-images

Nel racconto I Delitti della Rue Morgue (1841) appare per la prima volta il detective Auguste Dupin. La storia è narrata in prima persona dall’amico e assistente di Dupin, di cui non conosciamo il nome. Il narratore inizia il racconto parlando della risoluzione di complicati giochi, puzzle, enigmi, del metodo deduttivo di Dupin e della sua meticolosità nel raccogliere informazioni e indizi al fine di risolvere complessi omicidi.

Una madre e una figlia vengono brutalmente assassinate nella loro casa situata nella Rue Morgue a Parigi. Il delitto viene scoperto dai vicini di casa quando sentono urla strazianti provenire dall’appartamento delle due donne. Edgar Allan Poe non risparmia ai suoi lettori una descrizione dettagliata e raccapricciante della scena del crimine. Il caso è così intricato che neanche la polizia riesce a trovare il colpevole, arrestano anche un innocente.

Illustrazione da I racconti di Arthur Gordon Pym
Fonte: ansa

Dupin offre alla polizia il suo aiuto e usando il “raziocinio” riesce a risolvere il delitto grazie all’attenta analisi e interpretazione degli indizi che trova sul luogo del delitto. Dupin non è un detective professionista e aiuta la polizia per divertimento e anche perché vuole provare loro che l’uomo arrestato è innocente.

Edgar Allan Poe crea gli elementi tipici del racconto poliziesco: un detective brillante ed eccentrico, un assistente che racconta la storia in prima persona, insieme riescono a superare in astuzia la polizia e la storia termina sempre con il detective che risolve il delitto spiegando il ragionamento grazie al quale è riuscito a scoprire il colpevole.

5Il Gatto Nero – racconti del terrore

Illustrazione contenuta ne Il Gatto Nero di Edgar Allan Poe
Fonte: ansa

Il Gatto Nero è una dei racconti del terrore più famosi di Edgar Allan Poe. È narrato in prima persona dall’assassino stesso che all’inizio della storia si presenta come un uomo di buona indole e amante degli animali, dice che lui e sua moglie hanno tanti animali domestici ma il loro preferito è Pluto, un bellissimo gatto nero. Il narratore instaura un rapporto di amicizia con il gatto. 

In seguito diventa un alcolizzato. Una sera torna a casa completamente ubriaco, pensando che il gatto lo eviti, irritato, lo afferra per il collo e gli cava un occhio. Col tempo il gatto guarisce ma è terrorizzato dal suo padrone che all’inizio prova rimorso per il suo gesto poi, in un momento di rabbia impicca il gatto a un albero in giardino.  

Foto della casa di Edgar Allan Poe
Fonte: ansa

Quella stessa notte scoppia un incendio che distrugge la sua casa. Il giorno successivo nota che su un muro che non è stato distrutto dall’incendio, è comparsa l’immagine di un gatto impiccato

Col passare del tempo comincia a rimpiangere la perdita del gatto e inizia a cercarne uno simile a Pluto. Riesce a trovarlo ed è molto simile al gatto morto, ha anche un occhio mancante, l’unica differenza è una macchia bianca sul petto. Il narratore lo porta a casa ma presto comincia a odiare l’animale, soprattutto quando la macchia bianca si trasforma fino ad assomigliare a una forca.   

Illustrazione del racconto Hop-Frog
Fonte: ansa

Una sera scende in cantina con la moglie, il gatto li segue e quando lo fa quasi inciampare, irritato, tenta di ucciderlo, sua moglie cerca di fermarlo ma lui in un momento di follia la uccide e ne nasconde il cadavere murandola in cantina. La polizia indaga sulla scomparsa della donna, nel frattempo anche il gatto è sparito e lui continua la sua vita seppur con il senso di colpa per il delitto commesso.  

La polizia torna a perquisire la sua casa, e lui accompagna i poliziotti in cantina, non trovando nulla decidono di andar via ma in quel momento il narratore colpisce il muro con un bastone commentando la solidità della casa, immediatamente si sente un lamento spaventoso provenire dal muro che crolla rivelando il cadavere della moglie e il gatto che era stato sepolto vivo per sbaglio salta fuori. L’uomo viene arrestato e le sue ultime parole a conclusione del racconto sono: "Avevo murato il mostro dentro la tomba!". 

Tomba di Edgar Allan Poe
Fonte: istock

Come in tutti i racconti del terrore di Edgar Allan Poe, è sempre presente un’atmosfera di terrore e suspense dall’inizio alla fine. Il lettore non riesce a comprendere le ragioni dell’orribile comportamento del narratore che non fornisce anticipazioni su ciò che è accaduto, stimolando così l’interesse del lettore e creando quell’effetto unico così importante per Edgar Allan Poe.    

Non c'è in natura una passione più diabolicamente impaziente di quella di colui che, tremando sull'orlo di un precipizio, medita di gettarvisi.

Edgar Allan Poe