Dawkins - Il gene egoista

Recensione dettagliata: Biografia autore, concetti principali e riassunto capitolo per capitolo. (5 pagine formato doc)

Appunto di world87
- Recensione del libro “IL GENE EGOISTA” - - Recensione del libro “IL GENE EGOISTA” - TITOLO ORIGINALE: “The selfish gene” AUTORE: Richard Dawkins CASA EDITRICE: Mondadori ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1995 (prima pubblicazione 1976, Oxford University Press) (1989 Edizione rivisitata) TRADUTTORI: Giorgio Corte & Adriana Serra Brevi cenni biografici e bibliografici sull'autore Richard Dawkins nacque a Nairobi nel 1941.
Nel 1949 ritornò con la sua famiglia in Inghilterra, stato che il padre aveva abbandonato per unirsi, durante la Seconda Guerra Mondiale, alle Forze Alleate in Kenya. Studiò all'Università di Oxford e si laureò nel 1962.
Si trattenne in questa città per lavorare al suo dottorato con l'etologo Niko Tinbergen. Tra il 1967 e il 1969 svolse la professione di assistente di zoologia all'Università della California a Berkeley. Nel 1970 diventò professore in zoologia all'Università di Oxford e un membro del “New College”. Nel 1976 pubblicò il suo primo libro “Il Gene Egoista” che diventò immediatamente un bestseller internazionale e, come un altro suo libro, “L'Orologiaio Cieco” (1986), venne tradotto in tutte le principali lingue. Con questa sua seconda opera, nel 1987, Dawkins vinse sia il premio della “Royal Society of Literature”, sia quello del “Los Angeles Times”. Nel 1995 fu il detentore del Premio Charles Simonyi per la Divulgazione Scientifica. Nel 1996 venne eletto Umanista dell'anno e nel 1997 entrò a far parte della “Royal Society of Literature”. Dawkins, esponente della corrente del fondamentalismo darwiniano ha quindi pubblicato i seguenti libri: The Selfish Gene; The Blind Whatchmaker; The Extended Phenotype; River out of Even. Concetti fondamentali espressi nel libro - L'universo e' costituito da schemi stabili di atomi e fra essi vi sono le molecole replicatori, le cui proprietà fondamentali sono la fecondità, l'accuratezza o fedeltà della replicazione, la longevità, l'essere soggette ad errori (caratteristica che favorisce l'evoluzione). I replicatori che sono sopravvissuti nel tempo sono i geni, e per sopravvivere (per propagarsi come replicatori), hanno costruito veicoli, macchine di sopravvivenza (animali, vegetali, uomo); di conseguenza anche noi siamo macchine da sopravvivenza programmate per preservare i geni I geni sono unità che sopravvivono "passando attraverso un gran numero di corpi successivi" e risulta, quindi, ovvio che la loro aspettativa di vita è lunghissima L'origine dei replicatori, secondo l'autore, è casuale, ma una molecola che produce copie di se stessa è sufficiente che compaia una sola volta per potersi propagare, ovviamente se avrà più successo di quelle già presenti - I geni sono le unità base dell'egoismo ovvero si evolvono sviluppando capacità che possono favorire se stessi sono i primi; inoltre questi replicatori immortali sono i primi sia per importanza che per comparsa e, perché esista la vi