L'Acropoli, il cuore di Atene

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Breve appunto sull'Acropoli di Atene (1 pagine formato doc)

Sede del palazzo reale nella lontana epoca micenea, fin dai primi anni di vita della polis l’acropoli di Atene divenne il luogo sacro per eccellenza della comunità cittadina, dove si celebravano i culti delle molte divinità greche, primo fra tutti quello di Atena, protettrice della città.
Nel 480 a.C., durante la seconda guerra persiana, i nemici invasero l’acropoli e la profanarono, distruggendo i templi e saccheggiandone le offerte. I Greci furono talmente colpiti da questo evento che decisero di lasciare le rovine della distruzione persiana in memoria dell’affronto subito.
Nel corso del V secolo a.C., tuttavia, l’acropoli divenne il fulcro di un’intensa attività edilizia voluta da Pericle, che in qualità di protettore delle arti curò la costruzione di grandi edifici nella parte meridionale della città alta, dove in precedenza non era stato eretto alcun edificio.
Fu così che nel giro si pochi decenni sull’acropoli sorsero alcuni tra i più significativi monumenti dell’architettura greca, tra i quali spiccava in tutta la sua imponenza il Partenone.
Il Partenone, che diventerà il centro religioso di tutta l’Attica, deve il suo nome alla parola greca parthenos (“fanciulla”), usata di solito con riferimento ad Atena, alla quale era dedicato. A quest’opera, mirabile per la proporzione e l’armonia degli elementi architettonici, lasciò legato il proprio nome lo scultore Fidia, supervisone di tutto il progetto, oltre che autore dei bassorilievi che ornano l’edificio e di una statua d’oro e d’avorio della dea, custodita all’interno.
La costruzione, su progetto degli architetti Ictino e Callicrate, cominciò nel 447 a.C. e fu completata sostanzialmente nel 438 a.C., anche se le decorazioni furono ultimate intorno al 433 a.C.