Testo argomentativo sulla parità tra uomini e donne in Italia

Testo argomentativo sulla parità tra uomini e donne in Italia, la condizione femminile ieri e oggi e considerazioni personali finali

Testo argomentativo sulla parità tra uomini e donne in Italia
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PARITÀ TRA UOMINI E DONNE: TESTO ARGOMENTATIVO

1905, campagna per il voto alle donne in Illinois
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Introduzione

Nel corso dei decenni molte cose sono cambiate, ma la rivoluzione femminile non è completa e non si può ritenere tale fino a quando in tutti i paesi del mondo le donne non potranno godere degli stessi diritti degli uomini e non potranno scegliere liberamente come vivere la propria vita.

Svolgimento

Le lotte per l’emancipazione femminile ebbero inizio nella seconda metà dell’Ottocento con le suffragette. Da allora molta strada è stata fatta, ma molta ne resta ancora da fare. Infatti ancora oggi, specialmente nel Terzo Mondo, la condizione femminile non è delle migliori. In questi Paesi nascere femmina equivale ad una maledizione, in quanto si rischia quotidianamente la vita.

Nell’area che comprende Africa del nord, Medio Oriente, Asia meridionale e Cina, dovrebbero vivere quasi 100 milioni di bambine in più, non ci sono perché sono morte nei primissimi giorni di vita per fame e malattie, in molti casi sono state uccise.

I paesi in via di sviluppo soffrono ancora di troppi pregiudizi, perché gli uomini non comprendono che una possibile limitazione del ruolo attivo delle donne danneggerebbe tutti: infatti anche l’ONU afferma che non ci potrà essere sviluppo senza le donne.

Uno dei paesi in via di sviluppo in cui sono molti i pregiudizi contro le donne è l’Etiopia: qui le bambine sono costrette a sposarsi precocemente, all’età di 9-10 anni, spesso esposte a grandi rischi psicologici e di salute, che derivano soprattutto da violenze e da gravidanze precoci.

Sempre in Africa, in Algeria, le donne che rappresentano un ruolo secondario sono costrette a nascondere i loro corpi sotto pesanti veli e indumenti e a subire severi controlli. Molte volte la loro unica salvezza è quella di partire verso paesi in cui possono riporre delle speranze nel lavoro e quindi in una vita migliore.

TESTO ARGOMENTATIVO SULL'EMANCIPAZIONE FEMMINILE

Secondo la legge algerina, la donna deve essere sottomessa all’autorità di un tutore matrimoniale, che ha il diritto di decidere del suo matrimonio e di proibirlo quando non lo ritenga “vantaggioso”.

A Teheran, capitale dell’Iran, le donne sono state severamente colpite dalle leggi del 1979: sono state private dei diritti essenziali, costrette a matrimoni combinati sin dall’età di 9 anni, tenute a nascondere capo e corpo, soggette all’autorità degli uomini; qui come in Afghanistan, la donna ha diritto, in caso di decesso del marito e in assenza di eredi, a solo metà dell’eredità.

La donna è considerata un oggetto, rappresenta “l’altra sponda” della società afghana.

L’America, nonostante sia un continente mediamente sviluppato presenta delle zone in cui la donna non ha ancora raggiunto la parità, come il Guatemala: qui le donne hanno dovuto combattere una doppia battaglia: contro il potere ufficiale e contro il potere del patriarcato.

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Nel nostro paese la parità tra uomo e donna non è ancora completa. La donna ha assunto una posizione diversa rispetto a 50 anni fa, è riuscita a far valere in parte i suoi diritti.

In Italia 6 milioni di donne lavorano fuori casa; il lavoro extradomestico, però, comporta delle difficoltà nel conciliare il lavoro domestico: una donna italiana lavora in media 11 ore al giorno.

Fin da piccole le bambine italiane vengono indirizzate verso i lavori casalinghi: i giocattoli più frequentemente regalati alle bambine sono mini-cucine, servizi da thè, mini-camere per neonati… Insomma, tutto ciò che riguarda le suppellettili casalinghe.

Un altro ruolo che la donna italiana assume è quello di oggetto sessuale e di immagine pubblicitaria. Gli spot pubblicitari si concentrano sul corpo femminile, proponendo cosmetici, accessori e indumenti e sul possesso di beni materiali per un efficace svolgimento delle funzioni casalinghe.

Insomma, anche in Italia non è ancora riuscita a completare la parità. Qual è, allora, la giusta soluzione?

Secondo me, l’unica soluzione efficace è l’istruzione, perché solo l’uomo saggio sarà in grado di non avere pregiudizi, perché solo un mondo senza stereotipi sarà in grado di dare i propri diritti alle donne, perché, secondo me, non basta un solo giorno per ricordare le battaglie delle donne verso la libertà e verso un mondo migliore, la fatica, le violenze subite, le tante discriminazioni che, ancora oggi rimangono piaghe profonde, dolorose…da sanare.

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