I diritti civili e politici
Relazione sintetica sulle nozioni basilari relative ai diritti civili e politici (3 pagine formato doc)
I diritti civili e politici
I diritti civili sono l'insieme delle libertà e delle prerogative garantite al cittadino dallo Stato a cui esso appartiene. Non riguardano solo il singolo, ma possono estendersi alle organizzazioni di cui il cittadino fa parte (per esempio, le associazioni politiche). Possono configurarsi quindi come tutele basilari garantite dalla legge, o come diritti politici attivi e passivi.
I diritti civili si distinguono dai diritti umani e dai diritti naturali, che sono invece considerati attribuzioni universali che prescindono dalla cittadinanza o dalla legge nazionale.
Nella costituzione italiana i diritti civili sono espressi negli articoli 13 e seguenti. Rientra tra i diritti civili la libertà di manifestare le proprie idee, senza timore di incorrere in sanzioni o, peggio, di subire maltrattamenti. L'articolo 21, in particolare, tutela la libertà di pensiero e di opinione come uno dei diritti civili e politici del cittadino, stabilendo che tutti, senza discriminanti, "hanno diritto di manifestare liberamente il loro pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione."
I diritti politici sono quei diritti che uno Stato riconosce ai propri cittadini, perché essi possano partecipare attivamente alla vita politica e alla formazione delle decisioni pubbliche, sempre se in possesso del diritto di voto. Tali diritti rappresentano la sovranità popolare.
Una tappa importante per i diritti civili fu l'approvazione, il 26 agosto 1789, della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino a opera dell'assemblea costituente in Francia a seguito della presa della Bastiglia, il carcere politico.
Si tratta di un testo breve, 17 articoli in tutto, in cui vennero proclamati gli inviolabili diritti naturali di ogni uomo: la vita, la libertà, l'uguaglianza, la proprietà e il diritto di resistere all'opposizione. Rientravano tra i diritti dei cittadini anche la liberazione delle leggi e il controllo delle imposte.
Alle libertà individuali venne posto l'unico limite della tutela dell'ordine pubblico; per questo motivo ai cittadini fu riconosciuto il diritto di professare privatamente qualsiasi religione, ma solo al cristianesimo cattolico fu consentita la celebrazione pubblica del culto. Anche la libertà di stampa fu riconosciuta, ma limitata dalla possibilità del legislatore di vietare pubblicazioni turbatrici dell'ordine pubblico. L a Dichiarazione dei diritti conteneva princìpi che tutto il mondo Occidentale dell'Ottocento e del Novecento ha ereditato.
Tra il 1763 e il 1789 conobbe la massima fioritura l'Illuminismo, il più importante movimento intellettuale dell'Europa del Settecento.
I diritti civili sono l'insieme delle libertà e delle prerogative garantite al cittadino dallo Stato a cui esso appartiene. Non riguardano solo il singolo, ma possono estendersi alle organizzazioni di cui il cittadino fa parte (per esempio, le associazioni politiche). Possono configurarsi quindi come tutele basilari garantite dalla legge, o come diritti politici attivi e passivi.
I diritti civili si distinguono dai diritti umani e dai diritti naturali, che sono invece considerati attribuzioni universali che prescindono dalla cittadinanza o dalla legge nazionale.
Nella costituzione italiana i diritti civili sono espressi negli articoli 13 e seguenti. Rientra tra i diritti civili la libertà di manifestare le proprie idee, senza timore di incorrere in sanzioni o, peggio, di subire maltrattamenti. L'articolo 21, in particolare, tutela la libertà di pensiero e di opinione come uno dei diritti civili e politici del cittadino, stabilendo che tutti, senza discriminanti, "hanno diritto di manifestare liberamente il loro pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione."
I diritti politici sono quei diritti che uno Stato riconosce ai propri cittadini, perché essi possano partecipare attivamente alla vita politica e alla formazione delle decisioni pubbliche, sempre se in possesso del diritto di voto. Tali diritti rappresentano la sovranità popolare.
Una tappa importante per i diritti civili fu l'approvazione, il 26 agosto 1789, della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino a opera dell'assemblea costituente in Francia a seguito della presa della Bastiglia, il carcere politico.
Si tratta di un testo breve, 17 articoli in tutto, in cui vennero proclamati gli inviolabili diritti naturali di ogni uomo: la vita, la libertà, l'uguaglianza, la proprietà e il diritto di resistere all'opposizione. Rientravano tra i diritti dei cittadini anche la liberazione delle leggi e il controllo delle imposte.
Alle libertà individuali venne posto l'unico limite della tutela dell'ordine pubblico; per questo motivo ai cittadini fu riconosciuto il diritto di professare privatamente qualsiasi religione, ma solo al cristianesimo cattolico fu consentita la celebrazione pubblica del culto. Anche la libertà di stampa fu riconosciuta, ma limitata dalla possibilità del legislatore di vietare pubblicazioni turbatrici dell'ordine pubblico. L a Dichiarazione dei diritti conteneva princìpi che tutto il mondo Occidentale dell'Ottocento e del Novecento ha ereditato.
Tra il 1763 e il 1789 conobbe la massima fioritura l'Illuminismo, il più importante movimento intellettuale dell'Europa del Settecento.