saggio sulla spirito assoluto, hegel
saggio di filosofia (0 pagine formato doc)
Untitled Karin Marchiori classe 5N Lo Spirito Assoluto La meta del divenire dialettico può essere compresa nello stadio della ragione: mentre la ragione finita progredisce nella comprensione, l'Assoluto progredisce in direzione dell'autocoscienza.
L'Assoluto infatti giunge a conoscere se stesso mediante l'accrescersi della capacità di comprensione della realtà da parte dell'intelletto umano. L'Assoluto non è un'identità indifferenziata e indistinta, come sosteneva Schelling, bensì un'unità che ci costituisce attraverso un processo di sviluppo, nel quale essa acquista l'autocoscienza. “Lo spirito si affatica intorno agli oggetti, solo finché resta in essi qualcosa di segreto, di non rivelato” : l'Assoluto è il divenire di sé stesso,rivelandosi come spirito, in un eterno processo circolare. L'idea ritorna completamente in sé e riesce ad autocomprendersi soltanto nel terzo momento del processo dello spirito, cioè dello Spirito Assoluto. Si ha qui la sintesi dei gradi precedenti(dello spirito oggettivo e soggettivo): lo spirito assoluto si effettua attraverso tre momenti, l'arte, la religione e la filosofia. Insieme, questi tre aspetti realizzano l'autocoscienza dello spirito del mondo, quindi della sostanza divina dell'universo: hanno come oggetto comune l'Assoluto, l'infinito, Dio, ma ognuna di esse coglie questo aspetto in modo differente. “Un'opera d'arte deve schiuderci gli interessi superiori dello spirito e della volontà, ciò che in se stesso è umano e potente, le vere profondità dell'animo; e che questo contenuto sia visibile attraverso tutte le esteriorità dell'apparenza e risuoni con il suo tono fondamentale attraverso tutto il resto dell'opera, questa è la cosa principale di cui essenzialmente si tratta.” L'arte è il momento nel quale l'Assoluto è colto immediatamente, grazie all'intuizione sensibile, si esprime in essa la razionalità nelle forme sensibili del Bello: è la forma immediata del sapere assoluto, dove ogni realtà sensibile è posta in maniera tale da far trasparire l'Idea assoluta, cioè diventa ideale. Ovviamente non tutte le intuizioni sensibili sono adeguate ad esprimere l'idea e nell'arte il processo che porta a questa consapevolezza coincide coi tre momenti nei quali Hegel suddivide la storia dell'arte. L'arte simbolica, del sublime, corrisponde all'età orientale, e trova nell'architettura la sua forma espressiva. Qui lo Spirito non ha una conoscenza adeguata dell'Idea, e ogni forma sensibile che tenta di riprodurre l'Assoluto è insufficiente o inadeguata, “il pensiero vien rappresentato come oltrepassante la forma e lottante con questa, quasi atteggiamento negativo rispetto alla forma, nella quale insieme si sforza d'imprimersi.”: sfugge ancora il contenuto infinito, che qui è stato provato a sintetizzare in simboli. L'arte classica, cioè il secondo momento, si esprime maggiormente attraverso la scultura, proprio perché attraverso la rappresentazione artistica del corpo umano si ha un eq