I sensi e il loro significato

il significato dei sensi, il valore che essi hanno assunto dal mondo greco all'età contemporanea (3 pagine formato doc)

Appunto di 1andry9
Se parliamo di sensi, ci verrebbe subito in mente il significat I SENSI E IL LORO SIGNIFICATO Se parliamo di sensi ci verrebbe subito in mente il significato scientifico che viene loro dato, ossia le strutture presenti nell'uomo e in altri animali, attraverso le quali il corpo riceve informazioni dall'ambiente interno ed esterno e predispone le reazioni più opportune.
Ma in che modo i sensi ci mettono in contatto con il mondo? Si potrebbe dire che essi sono quasi delle finestre d'accesso sul mondo e, guardando al contrario, sono delle vie d'accesso del mondo stesso dentro di noi. I sensi ci mettono in rapporto con la realtà in maniera differenziata.
Ciascuno di essi ci dà specifiche conoscenze che noi alla fine integriamo costruendo in qualche modo la realtà. Questa può essere definita una maniera diretta che ciascuno può sperimentare. Poi c'è una maniera così detta indiretta, attraverso la quale i sensi ci danno accesso alla conoscenza, e ce ne accorgiamo ad esempio relazionandoci con le opere d'arte. L'arte ha la caratteristica, di cui spesso ci si dimentica, di avere un tramite sensibile utilizzando il colore, le linee (la pittura), i suoni (la musica) e lo spazio (la danza). Ed è proprio ciò che accade con San Tommaso dipinto dal Caravaggio che incredulo infila il suo dito dentro la ferita del costato di Cristo. Marcel Proust (scrittore francese), ha detto che noi incameriamo conoscenze sensibili, ma anche pensieri e li accumuliamo come lastre fotografiche non sviluppate, che successivamente rielaboriamo mediante l'intelligenza rendendole attuali nel nostro vivere. Io credo che uno dei compiti del nostro modo di stare nel mondo sia quello di vedere, sentire, toccare per avere un'esperienza più ricca, più significativa, in buona sostanza usare i sensi, soprattutto quelli che nella nostra tradizione sono stati più trascurati. In passato si è privilegiato la vista e l'udito trascurando, forse perché troppo soggettivi o imprecisi, i sensi come il tatto, l'olfatto e il gusto. Ma qual'è il vero motivo? Beh, probabilmente perchè in primis la vista è quella più vicina al relativismo, quella che ci trae meno in inganno perché più oggettiva. Il senso della vista è quello che ci permette di relazionarci con gli altri, ma allo stesso tempo “ci tiene a distanza”da questi, permettendoci di conoscere ancor prima di toccare la cosa stessa. D'altro canto, vi sono i cosi detti “sensi minori”, oggetto tuttavia di rivalutazione. Attraverso il tatto, ad esempio, si materializza ciò che la vista ci aveva già fatto notare. Ed ecco perchè è il senso che conferma quello che la ragione cerca di farci capire. Oppure l'olfatto, che ci permette di percepire ciò che chimicamente esiste, ma non è possibile vedere. Basta ricordare che essi sono i primi sensi che consentono al neonato di relazionare con il mondo per mezzo della madre, che cerca con il tatto e riconosce con l'odore. Chiaro esempio dell'utilizzo dei sensi è nuovamente San Tommaso: cont