Tema su Matrix: qual è la vera realtà?
Tema svolto a seguito della visione del film Matrix con interpretazioni filosofiche (2 pagine formato doc)
TEMA SU MATRIX
Qual è la vera realtà?
Io credo che non sia il nostro mondo a essere fittizio e a nascondere un mondo vero ma che sia la percezione che gli uomini hanno della realtà a esserlo.
Matrix: recensione e trama del film
MATRIX E FILOSOFIA
Nel film Morpheus giustifica il dolore che il protagonista Neo afferma di percepire agli occhi osservando che egli, di fatto, non li ha mai usati, vuole cioè dire che di fatto non è mai riuscito ad andare oltre le apparenze, restando nel suo mondo fittizio e non percependo quello che è dietro. I suoi occhi non sono perciò abituati alla ‘luminosità’ della realtà a cui Morpheus e gli altri lo stanno accostando. È la stessa cosa che accade all’uomo che, nel mito della caverna, riesce a fuggire e a scoprire il mondo reale diverso dalla percezione che lui e i suoi compagni avevano dall’interno: accecato dalla luce che non ha mai visto fino allora, lentamente si abitua e riesce a scorgere la realtà. Ritornando nella caverna, egli prova il desiderio di trasmettere la sua esperienza ai compagni, con il rischio di non essere creduto. Essendo, quindi, tale esperienza individuale, non può essere estesa agli altri, come invece suggerisce Platone. L’unico coinvolgimento che essi possono provare è il desiderio di uscire anche loro dalla caverna per poter osservare coi loro occhi la vera realtà, di andare oltre le apparenze.
Matrix e la sua filosofia: appunti
INTERPRETAZIONI FILOSOFICHE DI MATRIX
Il percorso di liberazione affrontato da Neo, insoddisfatto del mondo in cui vive, può essere intrapreso solo da quelli che rifiutano di rifugiarsi nel mondo fittizio, che non si aggrappano alle finte certezze e che non temono di scoprire la vera realtà, pur non conoscendo la sua natura.
Nel film Neo viene salvato dall’amore di Trinity: l’amore è dunque una forza rigeneratrice capace di contrastare la morte, proprio come afferma Platone, il quale lo considera come una presenza intermedia tra il mondo sensibile e quello intellegibile, nonché uno stimolo a ritornare nel luogo in cui l’anima ha contemplato la verità nella sua condizione ideale. Per questo, per salvare il mondo e farlo approcciare alla vera realtà, è necessario fare l’esperienza dell’amore.