La viltà
Tema su questo peccato in riferimento alla cantica infernale di Dante (2 pagine formato doc)
La Viltà La Viltà Il vocabolario alla parola VILE scrive: Privo di pregio e valore, colui che è meschino in atti e comportamenti.
Spregevole. Dante attribuisce la vile la caratteristica meschina di non decidersi mai a prendere una decisione: “non hanno mai compiuto né bene né male” per questo li disprezza, non li considera uomini. Io credo che il comportamento vile sia quello che ti colpisce alle spalle ferendo i tuoi sentimenti, la tua fiducia, le tue aspettative per quella persona. In merito alla mia considerazione della viltà, il comportamento vile che maggiormente mi ha ferito è stato quello di un mio amico scout che mi ha veramente deluso molto. Sin dal primo anno nella branca del Reparto strinsi amicizia con un ragazzo, avemmo l'occasione di approfondire la nostra conoscenza grazie ad un'attività che vedeva ragazzi del primo anno, come me, lavorare con ragazzi già più grandi, come lui, per la costruzione di un tavolo con legature e incastri nel legno che dovevano essere fatti con accetta o martello e scalpello: un lavoro cioè di pionieristica. La parola mi risultava assolutamente incomprensibile ed ero inconsapevole e inefficiente riguardo al lavoro che dovevamo svolgere, ero abituata a ben altre attività quando ancora ero nella branca dei più piccoli (I Lupetti). Lui invece sembrava espertissimo, e lo era. Aveva, oltre che una dettagliata conoscenza, una grande passione per la pionieristica, mi istruì in merito al lavoro che c'era da svolgere, me lo mostro e infine mi fece provare ad usare l'accetta, sapeva che per me era la prima volta, così mi raccomandò di fare molta attenzione. Cercai di non combinare disastri e di non sprecare , con tagli o incisioni sbagliate, i pali che ci avevano dato i capi che comunque sorvegliavano l'andamento dei lavori perché anche se molti erano esperti nessuno superava i sedici anni di età! Il lavoro proseguiva bene e visto che io non avrei mai avuto il coraggio di chiedergli qualcosa che non riguardasse i nodi, cominciò lui a rompere il ghiaccio. Una risposta tira una domanda e una domanda una risposta, fu così che non smettemmo di chiacchierare per tutto il tempo, io, che all'inizio ero quasi impaurita di fare qualsiasi cosa, ora ero estremamente tranquilla e rilassata, mi sentivo finalmente a mio agio, e anche lui sembrava interessato a fare amicizia con me. Dopo qualche riunione, nelle quali ingannavamo per essere in squadra insieme, o discutevamo per un'incomprensione sullo “schema di gioco”, eravamo davvero diventati amici, senza nessun secondo fine da parte di entrambi, eravamo sulla stessa lunghezza d'onda, molti quasi invidiavano la nostra complicità nata in così poco tempo. Sapeva moltissime cose e mi raccontava spesso delle sue tantissime avventure da scout esploratore ed io lo ascoltavo divertita e affascinata dal solo pensiero che un giorno avrei potuto anch'io vivere quelle emozioni secondo lo stile di vita che avevo ormai definitivamente scelto per la mia adolescenza,