Il conflitto generazionale: padri e figli a confronto tra realtà e letteratura

Conflitto generazionale: tema sul rapporto padri e figli, con riferimenti alla letteratura italiana e latina (4 pagine formato doc)

Appunto di powland

CONFLITTO GENERAZIONALE PADRI E FIGLI

Il conflitto generazionale: padri e figli a confronto tra realtà e letteratura.

Il rapporto tra padri e figli è sempre stato problematico o almeno complesso.   
   Nell’antica Roma la prole era tenuta in uno stato di soggezione totale all’autorità del pater familias che aveva la possibilità di accettare o no un figlio alla nascita e manteneva per tutta la vita il potere decisionale di vita o di morte della prole secondo l’idea che “ I figli sono cose in possesso dei genitori”. Questa condizione è testimoniata in molti testi sia giuridici che letterari, come quelli di Catone, e nelle commedie plautine in cui è spesso rappresentato un figlio adulescens che deve ricorrere ai sotterfugi del servus callidus per ingannare un padre che non comprende i suoi desideri e le sue naturali pulsioni.
L’incontro con la cultura greca, di orizzonti più vasti, fa diventare il problema del conflitto generazionale un tema centrale anche delle rappresentazioni teatrali.

Analisi del conflitto tra padre e figlio: tesina di maturità

 

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Nelle sue commedie, e in particolare nell’Adelphe (opera in cui è possibile ammirare il dialogo tra Demea e Milione sul miglior modo di educare i figli),  Terenzio si schiera a favore di un’apertura nei rapporti generazionali e di un’educazione meno rigorosa e più rispettosa delle inclinazioni dei propri figli con una concezione assolutamente attuale e che non è stata ripresa, se non con qualche rara eccezione, fino al ventesimo secolo: “Il compito del padre è abituare il figlio a comportarsi secondo la sua volontà e no per timore degli altri, Questa è la differenza tra un padre e un padrone” ( Terenzio – Adelphoe Atto I Scena I ).
Il suggerimento di concedere più libertà ai giovani è presente anche negli scritti di Cicerone che nel suo Pro Caelio prevede di concedere maggiore libertà ai giovani nella certezza che essi sapranno trovare la via della temperanza e della saggezza nella vita adulta, avvalorando la sua tesi con l’esempio di molti uomini illustri.

Rapporto padri e figli nella letteratura e nella storia: tesina maturità

 

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Come noto però, la concezione terenziana del rapporto padre-figlio è stata accantonata e le relazioni tra genitori e figli sono state a lungo caratterizzate da una distanza affettiva che le convenzioni, e le convinzioni imponevano e che sfociavano in incomunicabilità e frustrazione reciproche.

Significativi esempi di questa condizione sono i ‘figli incompresi ’celebri, come Leopardi, Mozart, o nel novecento Pirandello, i e Kafka e Gavino Ledda , che ha trasformato la sua storia nel romanzo Padre padrone:l’educazione di un pastore.
Uno spaccato sui rapporti tra genitori e figli nel settecento e nell’ottocento è dato dal  trattato Buone maniere, Nuova Inghilterra del 1715, di cui alcune regole erano ancora in atto nei primi del novecento: “1) Fa un inchino ogni volta che entri in casa e scopri immediatamente il capo. 2) In casa non tenere mai il cappello in testa, specialmente davanti a genitori e estranei, 3) Non sederti mai in presenza dei tuoi genitori se non sei invitato a farlo, anche se non vi sono degli estranei. 4) Se passi vicino ai tuoi genitori o ti trovi in un luogo in da cui tu possa vederli[…] fa loro un inchino […]. 6)Non parlare mai con i tuoi genitori senza rivolgerti a loro con un appellativo rispettoso come ‘signore’ o ‘signora’ecc. 7) Non avvicinarti mai ai tuoi genitori se prima non hai fatto un inchino, 8) Non discutere gli ordini dei tuoi genitori e non indugiare ad obbedire.