Comunicazione docente-alunno: tema

Tema sulla comunicazione educativa tra docente e alunno: campo di indagine e di analisi, posizione dell'osservatore, tecniche di documentazione e orientamento qualitativo-quantitativo (2 pagine formato doc)

Appunto di jv46

COMUNICAZIONE DOCENTE ALUNNO: TEMA

Tema.

Comunicazione educativa Alunno-docente: progetta un indagine su questo tema basata sull’osservazione individuando:
•    Campo di indagine e di analisi
•    Posizione dell’osservatore
•    Tecniche di documentazione
•    Orientamento qualitativo-quantitativo

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MODALITA' DI COMUNICAZIONE DEL DOCENTE

SVOLGIMENTO. Parlare di comunicazione significa accettare e comprendere che il solo fatto di condividere con altre persone un luogo, un oggetto od un’idea, richiede lo scambio continuo di vari messaggi che si realizza tramite il linguaggio verbale o non verbale.
Le proprietà fondamentali della comunicazione sono i “cinque assiomi” .
In particolare il primo assioma afferma che “non si può non comunicare”; anche il silenzio quindi costituisce un messaggio comunicativo.
Ma davvero sappiamo cos’è la comunicazione??
Per poter comunicare in modo corretto bisogna far sì che l’emittente, ovvero colui che inizia un discorso, produca un messaggio che l’interlocutore, cioè chi riceve, comprende.
Quest’ultimo impiega una risposta la quale funziona da feedback informativo per il primo soggetto.
Il feedback avviene quando una persona mentre parla presta attenzione al volto, allo sguardo, ai movimenti delle sopracciglia, della bocca e ai cenni del capo dell’ascoltatore, e può così capire se il suo messaggio è compreso bene o in modo irregolare ripetendo e sottolineando alcuni passaggi del discorso, o modificandoli opportunamente.

Tema sulla comunicazione non verbale

STILI COMUNICATIVI DEL DOCENTE

La comunicazione è un processo continuo in cui i messaggi si sovrappongono e si fondano insieme.
Questa caratteristica della comunicazione è spesso alla base di conflitti interpersonali, proprio perché nella comunicazione è difficile stabilire quali siano gli stimoli e le risposte e quindi ogni interlocutore percepisce l’altro come causa di disagio.
La mia ricerca si baserà sullo studio e sulla soluzione di questi “conflitti” che si creano all’interno di una comunicazione che avviene tra alunni e docenti.
Intanto inizio col precisare che in una comunicazione sia di tipo simmetrica, sia di tipo complementare, l’emittente e il ricevente, assumono delle posizioni che possono essere di ONE UP, quando qualcuno assume una posizione di superiorità (tipica del docente) e di ONE DOWN, quando si assume una posizione di inferiorità (tipica di noi alunni).
Sulla base di quanto ho spiegato, il mio compito sarà quello di condurre un’indagine sul campo, in una classe dell’istituto medio comprensivo “Giuseppe Pagoto” di Trapani.
Il progetto coinvolge tutti i ventiquattro alunni della classe terza, sezione D, prestando particolare attenzione ad un ragazzo iperattivo, che per rispetto alla privacy chiameremo “Andrea Schifani”.
Il mio obiettivo è appunto quello di dimostrare come ragazzini (diversamente abili, sordomuti o iperattivi) all’interno di una comunicazione alunno-docente siano svantaggiati.

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COMPETENZE COMUNICATIVE E RELAZIONALI DELL'INSEGNANTE

In questa relazione riporterò tre esempi significativi di errori della comunicazione registrati precedentemente:
1)    L’alunno Michele Giordani (nome fittizio), chiede all’insegnante di poter andare alla toilette, la docente semplicemente lo guarda, gli accenna un sorriso dandogli conferma.


L’alunno Andrea Schifani al ritorno del compagno in classe, chiede anch’esso di poter usufruire dei servizi igienici, l’insegnante lo guarda senza dare una risposta dedicando la sua attenzione sull’alunno appena rientrato in classe e senza accorgersene implica una disconferma. A questo punto l’alunno iperattivo si agita, e la docente è costretta a farlo uscire fuori.
2)    Il docente di attività motorie si riferisce alla classe dicendo di fare alcuni esercizi di riscaldamento. L’alunno Andrea Schifani viene richiamato e invitato a sedersi perché troppo euforico. L’alunno si siede, il professore ribatte dicendogli di prepararsi al riscaldamento muscolare, implicando a sua volta il DOPPIO LEGAME. L’alunno è confuso e decide di appartarsi
3)    La docente di Italiano chiede ad alcuni ragazzi quali siano le loro aspettative sul futuro. Andrea Schifani dice: <<Io da grande voglio fare il comico per far ridere tutti i miei amici>>; l’insegnante risponde <<ah.. quindi vuoi fare l’attore di teatro e guadagnare tanti soldi?>>. Andrea fa cenno di no con la testa, ma viene ignorato. L’insegnante senza volerlo ha implicato una forma molto comune di errore della comunicazione, ovvero la MISTIFICAZIONE.