Tema sul Risorgimento Italiano: Gramsci, Gobetti e Croce

Tema sul Risorgimento Italiano secondo Gramsci, Gobetti e Croce (2 pagine formato doc)

Appunto di misslucry91

RISORGIMENTO ITALIANO GRAMSCI

Tema.

Il Risorgimento italiano. Il processo storico, ideologico, militare che portò alla formazione dello Stato nazionale unitario, indipendente, costituzionale si è realizzato come Risorgimento, risurrezione dallo stato di dipendenza e di servitù per riconquistare la libertà politica e la prosperità economica; e riprendere la missione italiana di guida morale e civile, la funzione di civiltà nella comunità internazionale. Questa concezione universalistica è presente soprattutto nel pensiero mazziniano per il movimento dei popoli europei oppressi e nell’idea guida giobertiana.
Tali visioni, secondo Gramsci, cercavano di innestare il moto nazionale nella tradizione cosmopolitica, di creare il mito di una missione dell’Italia rinata in una nuova Cosmopoli europea e mondiale.

Il Risorgimento fa parte del generale movimento europeo per l’indipendenza per l’emancipazione e l’unità delle singole nazioni: è una rinascita politica, ideologico morale legata ai movimenti liberaldemocratici sorti nella Rivoluzione francese e alimentati dagli ideali del Romanticismo.
Il percorso risorgimentale fu un fatto nuovo soprattutto in Italia, poiché lo stato moderno che ne scaturì non somigliò per le istituzioni, i confini geografici, i rapporti internazioni, il tipo di sviluppo capitalistico dapprima agrario mercantile poi industriale, a nessuna formazione politica e ad alcuno status socio economico esistiti in Italia nei secoli precedenti.  

GRAMSCI SUL RISORGIMENTO

Storicamente vi è una notevole quantità di interpretazione sul Risorgimento, il cui difetto massimo, secondo Gramsci, consiste nel fatto che esse sono state meramente ideologiche, cioè che non si rivolgevano a suscitare forze e movimenti politici attuali. Infatti gli studi post unitari furono essenzialmente la continuazione della polemica tra partiti risorgimentali ed ebbero un carattere agiografico e apologetico. Verso la fine dell’800 di delinearono alcuni indirizzi negli studi risorgimentali come quello filologico e di ricerca documentaria, e quello storico economico maturato nel periodo della crisi politica e sociale con la diffusione del marxismo e l’entrata nella realtà italiana della classe operaia e del movimento cattolico. Dopo la prima guerra mondiale lo stato liberale uscito dal Risorgimento visse quel travaglio ideologico politico da cui venne partorito il regime fascista.    
Gli storici del regime considerarono il Risorgimento soprattutto come processo di unificazione nazionale, mentre quelli antifascisti formarono tre diverse correnti di interpretazione: quella di Gobetti, di Croce e di Antonio Gramsci.

Sul Risorgimento di Antonio Gramsci: relazione

ASPETTI POSITIVI E NEGATIVI DEL RISORGIMENTO

Per Gobetti il processo risorgimentale fu opera di una minoranza attiva, che non volle attuare un profondo rivolgimento politico sociale  e mise in atto un compromesso con le vecchi forze politiche, da questa fallita rivoluzione nacque uno stato liberale di facciata che non essendo capace di trasformarsi in democrazia sbarcò nella reazione del fascismo.    
Per Croce, invece, il Risorgimento fu un grande aspetto della storia europea fermentata essenzialmente dalla base ideologica del liberalismo. Sostanzialmente Croce affermava la validità del moderatismo come processo storico.