La follia: saggio breve

Saggio breve svolto sulla follia. Cos'è la follia, la follia nella società di oggi e nel passato, riflessioni e riferimenti alla letteratura

La follia: saggio breve
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LA FOLLIA: SAGGIO BREVE

Saggio breve sulla follia
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La follia come alienazione. La parola follia può essere definita come una condizione psichica che identifica una mancanza di adattamento che l’uomo “folle” esibisce nei confronti della società.

Quindi, la società ritiene “folle” colui che si ribella alle convenzioni sociali, decidendo di rischiare e di vivere secondo i propri schemi di vita. Ma ciò che per una persona è pura follia, per un’altra potrebbe essere normalità.

La concezione di follia cambia in base al contesto storico e alla cultura, come vedremo più avanti. Il termine follia associato ad individui “fuori di testa” persiste da sempre.

Se si percorre la storia del mondo greco, si nota come i “buffoni” non godessero di una buona reputazione a causa della “gravitas”, una delle più antiche virtù romane.

Nel Medioevo, invece, il “buffone” era colui che intratteneva e divertiva il proprio signore: egli possedeva il diritto di parola poiché ritenuto matto, e quindi capace di dire il vero.

Ma non sempre la follia è da considerarsi come un qualcosa di negativo. Molte ipotesi scientifiche, inizialmente ritenute assurde, ad esempio, si sono poi rivelate grandi scoperte. Ciò spiega il passaggio da follia a ingegno:

Non esiste grande ingegno senza un briciolo di follia” (Seneca).

Ciò vuol dire che per arrivare ad un grande traguardo è necessario osare e superare i propri limiti.

Basti pensare alla storia di Galileo Galilei, il primo a smentire le false verità proposte dalla chiesa riguardo il mondo e la centralità occupata dall’uomo in esso, occupando una posizione contro-corrente.

Sostenitore delle teorie copernicane che ponevano il Sole al centro dell’Universo e la Terra in periferia, Galileo rifiutò la visione tolemaica dell’Universo. Attraverso questa scelta egli si rivelò perciò in disaccordo con la Chiesa, e fu ritenuto folle e immorale dalla società dell’epoca.

LA FOLLIA NELLA LETTERATURA

Come dicevamo, il termine “follia” assume diverse sfumature a seconda del contesto storico. Il celebre poeta del ‘500 Ludovico Ariosto nel XXIV capitolo della sua più famosa opera l’Orlando furioso, scrive:

E quale è di pazzia segno più espresso che, per altri voler, perder se stesso?”.

Questi due versi fanno riferimento al triangolo amoroso che vede protagonisti il glorioso Orlando, la bellissima Angelica e il giovane saraceno Medoro.

Orlando, follemente innamorato di Angelica, scopre che il suo amore non era ricambiato, scoprendo su un albero un’incisione di un cuore con all’interno i nomi di Angelica e di Medoro.

Da questo episodio scaturisce la follia di Orlando in quanto cerca di immedesimarsi nella figura di Medoro pur di non accettare il fatto che Angelica non lo ami.

La follia è quindi perdere se stessi per qualcun altro a causa del sentimento dell’amore, come scrive Pirandello in “Uno nessuno e centomila”.

Il tema centrale dell’opera è la pazzia.

Pazzo è colui che allo specchio scopre di esistere in maniera diversa rispetto a quella in cui credeva esistesse: da ciò ha inizio la scomposizione dell’Io.

Proprio il titolo Uno nessuno e centomila rappresenta la chiave di lettura per l’intero testo. L’uomo non è Uno, poiché il protagonista passa dal considerarsi unico per tutti (Uno, appunto) a concepire che egli è un nulla (Nessuno), attraverso la presa di coscienza dei diversi se stesso che via via diventa nel suo rapporto con gli altri (Centomila).

Un altro aspetto della follia lo si trova nel film “Qualcuno volò sul nido del cuculo”. In una scena del film il protagonista Randle McMurphy dice:

Ma credete veramente di essere pazzi? Davvero? Invece no, voi non siete più pazzi della media dei coglioni che vanno in giro per la strada, ve lo dico io!”.

La sua risposta sottolinea l’andare contro le regole del protagonista, che in tutto il film non fa altro che compiere insani gesti che verranno in seguito puniti.

Quindi, come si nota nel film, il semplice fatto di non rispettare regole imposte dall’alto porta ad essere etichettati come “folli” dalla società.

Si è quindi folli per mille motivi diversi: per amore (come nell’Orlando furioso), per la voglia di scoprire (come in Galileo Galilei), per un’insicurezza personale (in Uno, nessuno e centomila).

Ma dietro ogni persona folle si nasconde una personalità talvolta fragile, da comprendere ed aiutare e non assolutamente da discriminare.

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