La questione della lingua: saggio breve
Saggio breve sulla questione della lingua: dalla formazione dell'italiano, Dante Alighieri, Vincenzo Monti ad Alessandro Manzoni (3 pagine formato doc)
LA QUESTIONE DELLA LINGUA: SAGGIO BREVE
Saggio breve
Scaletta
1. introduzione
2. presentazione della nostra lingua
3. Dante e la sua opera
4. dal 400’ al dibattito di Vincenzo Monti
5. da Manzoni ad oggi
Destinatario: Giornale scolastico
Stesura.
Vincenzo Monti: biografia e opere
LA QUESTIONE DELLA LINGUA NELL'800
La supremazia del toscano si afferma nel XIII secolo, che si manterrà pure nel secolo successivo grazie all’opera di Dante Alighieri. Di fatto la cosiddetta questione della lingua, fu per la prima volta messa in discussione nel De vulgari eloquentia dello scrittore fiorentino nel quale egli portava avanti l’uso del volgare illustre, cioè usato dai letterati per diffondere la cultura tra i ceti medi popolari. Inoltra grazie alla sua Commedia egli è riuscito a diffondere il fiorentino in tutta Italia. Una svolta nell’uso del volgare tra i dotti si ebbe con il Certame coronario, nel 1441, nel quale si sosteneva la parità tra il volgare e il latino come lingua dei letterati. Ma con l’affermarsi del classicismo il dibattito riprese: fra i sostenitori del toscano, del quale espressione furono le opere di Petrarca e Boccaccio (rispettivamente il Canzoniere per la poesia e il Decameron per la prosa) ci furono Bembo (grande sostenitore del petrarchismo) e Machiavelli. Invece sostenitore dell’italianità fu Castiglione. Essi dettero vita a tre correnti: arcaizzante il primo, fiorentina il secondo e cortigiana il terzo. In seguito il dialetto toscano fu confermato dall’Accademia della Crusca, fondata nel 1583, dal suo Vocabolario.
LA QUESTIONE DELLA LINGUA, MANZONI
Più tardi Monti riaccese il dibattito e combatté i puristi e il loro culto della lingua fiorentina trecentesca, cercando di riaffermare la lingua della tradizione letteraria italiana. Ma con Manzoni e la sua opera, I promessi sposi, nacque una lingua viva e moderna, basata su quella usata dai fiorentini colti. Poi,grazie all’unificazione dell’Italia, si diffuse questa lingua usata dal Manzoni che con il passare del tempo si liberò da termini troppo antichi o in disuso, si arricchì di nuove parole usate nel commercio e nel mondo della tecnologia fino a diventare la lingua che noi tutti oggi parliamo.