Cesare Pavese: opere

Tema sulle opere, poesia e poetica di Cesare Pavese e di altri esponenti del Neorealismo (2 pagine formato doc)

Appunto di princessvale93

CESARE PAVESE: OPERE

Tema. Cesare Pavese e altri esponenti del neorealismoCesare Pavese (Santo Stefano Belbo, Cuneo 1908 – Torino 1950) rappresenta una personalità egemone della letteratura di opposizione.

A metà degli anni Trenta diede inizio alla sua carriera letteraria, con la stesura del diario “Il mestiere di vivere”, pubblicato due anni dopo la morte, avvenuta per suicidio.
Nel 1936 uscì la sua prima raccolta di versi “Lavorare stanca”, che passò inosservata. Tutte le sue opere non intrise di un profondo autobiografismo che lascia trapelare quell’insostituibile dissidio da cui lo scrittore riusciva ad evadere rifugiandosi nel ricordo delle Langhe e della campagna. Le due polarità dell’amore e della morte sono sempre presenti negli scritto di Cesare Pavese.
In “Dialoghi con Leucò” Pavese ricostruisce in chiave antropologica e psicanalitica i grnadi miti arcaici e classici, filtrandoli attraverso le sue convinzioni esistenziali.

CESARE PAVESE: OPERE PRINCIPALI

Il romanzo “La luna e il falò” rappresenta la sintesi del pensiero di Pavese, che si rivede nella figura del protagonista Anguilla, che dopo molti anni torna dall’America nella sua terra natia, il Piemonte, ma non ritrova più quella amena condizione da lui idealizzata.
Altre opere significative sono “Prima che il gallo canti”, “Il diavolo sulle colline”, “La bella estate” e la celebre raccolta di poesie “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”, poi confluita nel volume postumo “Poesie edite e inedite”, del 1962.
Abbandonata l’indagine introspettiva, la nuova letteratura si dedica ai problemi più pratici ed immediati, illudendosi, attraverso la denuncia, di poter riscattare e migliorare gli aspetti di totale miseria ed abbandono ella società. Questo fervente impegno prende spunto dall’esperienza cinematografica di Roberto Rossellini.
 

CESARE PAVESE: POETICA

Il neorealismo coinvolse numerosi intellettuali come Beppe Fenoglio, che partecipò alla lotta partigiana per la liberazione di Alba, di cui narrò gli eventi ne “I ventitré giorni della città di Alba”, altre use opere furono “La malora”, “Primavera di bellezza”, “Una questione privata”, “Il partigiano Johnny”; Carlo levi, noto al mondo intero per il suo famoso romanzo “Cristo si è fermato a Eboli”, libro testimonianza dell’inimmaginabile arretratezza della gente del Sud; Francesco Jovine, i cui romanzi sono “Signora Ava” e “Le terre del Sacramento”, la storia tragica di Luca, un intellettuale, figlio di contadini, ucciso per mano dei carabinieri e dei fascisti; Vasco Pratolini la cui opera di più vasto respiro è “Metello”, basato su uno sciopero ad oltranza da parte dei muratori fiorentini, avvenuto nel 1902 e durato un mese e mezzo; altre sue opere sono “Il quartiere”, “Cronache di poveri amanti”, “Le ragazze di S. Frediano”, “Lo scialo” e “Allegoria e derisione”.
 

CESARE PAVESE: TEMATICHE

Elio Vittorini non si distinse soltanto per le sue doti di scrittore, ma anche per il suo ruolo di promotore e organizzatore in campo culturale. È opportuno sottolineare lo stile singolare dello scrittore, da cui traspare un realismo nella descrizione dei paesaggi, degli ambienti, nell’uso di dialoghi brevi, serrati e incisivi che si intreccia allo stesso tempo ad un forte simbolismo. La sua narrazione è quasi scena teatrale, tecnica di chiara derivazione verista. Le opere più importanti di Vittorini sono: “Uomini e no”, che rievoca la sua diretta partecipazione alla Resistenza e racchiude il pensiero dello scrittore siciliano: è uomo chi soffre, chi è umiliato e si è tanto più uomini quanto più si è offesi dalla vita e “Conversione in Sicilia”, in cui il protagonista, Silvestro Ferrato fa ritorno nella sua terra d’origine la Sicilia.