Il cibo nei Promessi Sposi
Analisi del tema del cibo, tra reale e simbolico, nell'opera più importante di Alessandro Manzoni (1 pagine formato pdf)
IL CIBO TRA REALE E SIMBOLICO
INTRODUZIONE
Nei promessi sposi è molto importante il modo con cui i personaggi si rapportano con il cibo, che condiziona anche la vita quotidiana. Si può dire che il cibo rispecchi la posizione sociale di chi lo cucina o di chi se ne sazia. Nel romanzo esistono due tipi differenti di alimenti: il pane e il cibo in generale.
La rappresentazione del cibo generico risponde praticamente sempre alla necessità o alla volontà di creare un “effetto di realtà”, mentre la figura del pane è spesso funzionale allo sviluppo delle grandi idealità e ha quasi sempre un valore religioso.
Si può constatare che il Manzoni abbia preferito descrivere i cibi serviti sulle tavole dei poveri rispetto a quelli che troviamo serviti alle mense dei ricchi perché
sulle tavole dei poveri assume un significato diverso che nelle tavole dei ricchi. Un altro elemento molto importante è il vino dove anch’esso ha un valore religioso.
IL CIBO: DIFFERENZE TRA RICCHI E POVERI
Come abbiamo detto prima il Manzoni ha preferito descrivere il cibo e il momento del pranzo e della cena negli ambienti dei poveri, mentre ha tralasciato la rappresentazione dei banchetti dei ricchi.
Un esempio è la descrizione che l’autore ci fornisce nel sesto capitolo quando Renzo viene accolto nella casa di Tonio nel momento della cena: vengono
presentati i sette componenti della famiglia, attorno al focolare dove cuoce in un paiolo una bigia polenta, che attendono, nonostante la povertà del cibo, il momento che questa venisse servita in tavola.
INTRODUZIONE
Nei promessi sposi è molto importante il modo con cui i personaggi si rapportano con il cibo, che condiziona anche la vita quotidiana. Si può dire che il cibo rispecchi la posizione sociale di chi lo cucina o di chi se ne sazia. Nel romanzo esistono due tipi differenti di alimenti: il pane e il cibo in generale.
La rappresentazione del cibo generico risponde praticamente sempre alla necessità o alla volontà di creare un “effetto di realtà”, mentre la figura del pane è spesso funzionale allo sviluppo delle grandi idealità e ha quasi sempre un valore religioso.
Si può constatare che il Manzoni abbia preferito descrivere i cibi serviti sulle tavole dei poveri rispetto a quelli che troviamo serviti alle mense dei ricchi perché
sulle tavole dei poveri assume un significato diverso che nelle tavole dei ricchi. Un altro elemento molto importante è il vino dove anch’esso ha un valore religioso.
IL CIBO: DIFFERENZE TRA RICCHI E POVERI
Come abbiamo detto prima il Manzoni ha preferito descrivere il cibo e il momento del pranzo e della cena negli ambienti dei poveri, mentre ha tralasciato la rappresentazione dei banchetti dei ricchi.
Un esempio è la descrizione che l’autore ci fornisce nel sesto capitolo quando Renzo viene accolto nella casa di Tonio nel momento della cena: vengono
presentati i sette componenti della famiglia, attorno al focolare dove cuoce in un paiolo una bigia polenta, che attendono, nonostante la povertà del cibo, il momento che questa venisse servita in tavola.