Crimini e processi penali

Breve elaborato sull'argomento: "I crimini aumentano, le carceri esplodono, l'ordine pubblico esige una polizia moderna e rapidi processi penali" (2 pagine formato txt)

Appunto di matteocasta
Non ci saranno leggi speciali o misure di repressione eccezionali per fronteggiare la criminalità comune e il terrorismo politico.
Dopo gli ultimi episodi di violenza, i settori più emotivi dell'opinione pubblica hanno reagito, chiedendo norme più severe per meglio tutelare la sicurezza dei cittadini. Ma il governo, nel dibattito sull'ordine pubblico tenutosi in Parlamento, ha risposto che la criminalità si combatte non inasprendo le pene, bensì applicando con rigore le disposizioni già esistenti. In realtà, gli strumenti ci sono: bisogna farli funzionare, con tempestività sopratutto. D'altra parte, l'esperienza della legge "Reale" è abbastanza significativa.
Approvata nel maggio 1975 con lo scopo di scoraggiare la delinquenza, stabilisce pene più severe per alcuni reati; perquisizioni rigorose per le persone sospette; uso delle armi da parte delle forze delle polizia anche per prevenire reati, ed altre norme repressive che suscitarono polemiche e perplessità al momento dell'approvazione parlamentare. Ebbene, non si può certo affermare che chi detta legge abbia in qualche modo limitato l'aggravarsi dei fenomeni di criminalità. Anche coloro che credono, semplicisticamente, di risolvere i problemi della sicurezza dei cittadini con il ripristino della pena di morte per i delinquenti, si illudono. Anzitutto, sarebbe una misura contraria alla nostra costituzione democratica, nonché anche alla morale cattolica cui vuole ispirarsi la maggioranza degli italiani; e poi non costituirebbe un deterrente efficace, come dimostrano i Paesi nei quali questa pena "vendicativa" è ancora in vigore e dove la criminalità pur esiste come in Italia.