Gabriele d'Annunzio: tema svolto
Tema sul Decadentismo e Gabriele D'Annunzio (2 pagine formato doc)
GABRIELE D'ANNUNZIO: TEMA SVOLTO
Tema. Gabriele D’Annunzio - Il famoso poeta Gabriele D’Annunzio, nato a Pescara nell’anno 1863, si contraddistinse per la sua vita straordinaria che doveva riprodurre una vera e propria opera d’arte, nella quale riuscì continuamente tenere viva l’attenzione sulla propria persona. Pure la sua dibattuta aderenza al movimento fascista è stata di recente ridimensionata in modo critico e esaminata soltanto funzionale al suo vivere unico.
Gabriele D’Annunzio non tralasciò mai il puro sentimento che manifestava per la letteratura, e non appoggiò mai il suo lavoro di poeta in secondo piano rispetto alla vita salottiera.
TEMA D'ANNUNZIO TERZA MEDIA
In campo narrativo, la produzione di D’Annunzio fu alquanto vasta. Già nell’anno 1882 nacque un capolavoro come “Terra vergine”, dai suoni lirici evidenziati, pur se di derivazione verista. Del 1884 è “Il libro delle vergini”, del 1886 “San Pantaleone”, tutte le raccolte di novelle piuttosto vicine al naturalismo francese, liberate però da ostacolanti contenuti ideologici e da risvolti sociali, che successivamente faranno parte del volume “Le novelle della Pescara”, dell’anno 1902. Il suo primo romanzo fu “Il piacere”, scritto nel 1889 e rimasto sicuramente il più popolare.
Protagonista di quest’ultimo romanzo è Andrea Sperelli, tormentato tra l’amore di due donne tra loro contrapposte, completamente differenti, come il giorno e la notte, di nome Elena Muti e Maria Ferres.
Tema su d'Annunzio
TEMI SU D'ANNUNZIO E DECADENTISMO
Il protagonista è un personaggio chiave della letteratura decadente italiana, somigliante per molti aspetti al Dorian Gray del Ritratto di Oscar Wilde. Nel 1891 seguì “Giovanni Episcopo” e l’anno seguente fu la volta dell’”Innocente”, due romanzi nei quali è chiara l’ influenza compiuta dai narratori russi sull’autore. Nel 1894 è “il trionfo della morte”, un romanzo che conduce le prime impronte della progettazione dannunziana del superuomo, tema che sarà poi combattuto largamente nel romanzo successivo, “Le vergini delle rocce”, nel 1895. Nel 1900 scrisse “Il fuoco” fluito dalla relazione dell’autore con Eleonora Duse, nel quale gli ideali estetizzanti di D’Annunzio vengono pienamente pronunciati tramite i protagonisti.
Nel 1910 scrisse l’ultimo romanzo, “Forse che sì forse che no”, fondato sulla figura di un pilota, che dischiude alla narrativa italiana la sorgente civiltà delle macchine. Successivamente, D’Annunzio scriverà prose di riflessione e di ricordi, come “Notturno”, “Le faville del maglio” e “Il libro segreto”, in cui sia per l’essenzialità della prosa, sia per una più segreta capacità di guardarsi dentro e di esprimersi, si svela più profondo e moderno.
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