Disastro della petroliera DeepWater Horizon

Tema che analizza gli avvenimenti del disastro legato all'incendio della petroliera deepwater horizon nel golfo del Messico dell'aprile 2010 (4 pagine formato pdf)

Appunto di raffyna92
A partire dalla primavera 2010, la Terra si è trovata a dover sopportare quella che ha rappresentato una delle più grandi minacce alla sua fauna e flora.
Teatro di questo tetro evento è stato il Golfo del Messico,
dove, a causa dell’incendio e successivo crollo della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, milioni di barili di petrolio si sono riversati nelle acque oceaniche, estendendo poi la loro tragica presenza fino alle coste di Luisiana, Mississippi, Alabama e Florida.

Ma ciò che i Mass media hanno riportato nelle immagini dei loro servizi televisivi, in realtà, rappresenta solo il lato più evidente della catastrofe avvenuta, niente che possa essere paragonato al vero danno ecologico causato: il deposito delle frazioni più pesanti del petrolio in ammassi chilometrici distribuiti su tutto il fondale marino.

Troppo spesso siamo ormai costretti ad accorgerci come ciò che per l’uomo rappresenta un vantaggio e una comodità, non costituisca altro che una grave minaccia al normale flusso di sopravvivenza dell’ecosistema terrestre; la verità è che i nostri occhi cercano in ogni modo di non vedere, aprendosi alla luce della realtà solo quando essa si presenta in modo così accecante da non poter essere ignorata.

Saggio breve sull’episodio del disastro ambientale causato dall’incendio e successivo crollo della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon.
Così, quando il 2 settembre 2009 la piattaforma Deepwater Horizon (posta a circa 80km dalle coste della Louisiana) ha iniziato a trivellare il pozzo di “oro nero” più profondo al mondo, la notizia è stata accolta con gioia sia dall’azienda svizzera Transocean che dalla sua cliente, la multinazionale British Petroleum: grandi compagnie d’affari che nei loro interessi, come ormai poche non fanno, includono solo la loro attenzione al guadagno, e non si pongono scrupoli su una ripercussione delle loro azioni a livello globale che non sia attinente al marketing economico..