Cultura cortese nel Medioevo: riassunto
La cultura medievale, analisi linguistica e stilistica dei principali autori medievali e della loro impostazione letteraria in ambito provenzale, trobadorico, siciliano e conventuale (2 pagine formato doc)
CULTURA CORTESE MEDIOEVO
La cultura medievale, analisi linguistica e stilistica, dei principali autori medievali e della loro impostazione letteraria in ambito provenzale, trobadorico, siciliano, conventuale.
Il medioevo, epoca definita spesso povera dal punto di vista culturale, se analizzata con cura rivela aspetti letterari non indifferenti per la cultura classica delle epoche successive, come vediamo in Dante.
In ogni caso gli aspetti tematici che possiamo trovare sono molteplici, a seconda, tra le altre cose, dell’ambito culturale.
Possiamo vedere difatti, come la figura della “corte” nel medioevo sia stata fondamentale per lo sviluppo di aspetti letterali quali il modello provenzale e la lirica trobadorica.
Caratteristiche dell'età cortese
LA CULTURA CORTESE: RIASSUNTO
Nel dettaglio, la lirica provenzale, nata nel sud della Francia, in Provenza per l’ appunto, è ritenuta il primo movimento letterario moderno; è caratterizzata da un alto livello di complessità e contenuti alti, ma scritta in lingua d’oc, quindi accessibile a tutti e non più solamente a pochi conoscitori del latino.
Inoltre il poeta scrive abbandonando l’anonimato. I valori cortesi, cui si rifaceva la lirica provenzale, erano basati su valori ben precisi, quali la lealtà, la generosità, la buona educazione. Questi valori erano il tramite che permetteva il raggiungimento di un ideale laico, non più cattolico, di perfezione morale e, di conseguenza, sociale.Amor cortese: riassunto
AMOR CORTESE: CARATTERISTICHE
Questi valori sono tipici dell’uomo cortese, che è contrapposto all’uomo villano, ovvero il contadino, e ciò mette in risalto un opposizione morale e culturale: chi pratica i valori cortesi in opposizione a tutti gli altri che ne sono esclusi.
È da sottolineare però che la poesia trobadorica è strettamente collegata alla lirica provenzale, infatti le poesie provenzali erano destinate non più ad una lettura privata ma ad un canto di fronte a un pubblico, essi erano pertanto non più poeti, ma “trobadori” dal verbo “trobar” poiché essi componevano versi con la loro melodia.
Una particolarità della lirica trobadorica era identificata con una ricerca di una cultura separata da quella clericale, con obbiettivo un emancipazione culturale al di sopra dell’istruzione religiosa, tutto ciò nel rispetto del più importante tòpos trobadorico: l’amore. L’attenzione che riservavano al culto dell’amore era molta, il loro ideale era rappresentato dal fin amor, l’amore perfetto.
Tema sull'amor cortese
LETTERATURA CORTESE
Possiamo trovare la concezione dell’amore perfetto in molti testi dell’epoca, primo fra tutti il “De amore” di Andrea Cappellano che definisce la natura dell’amore basandola su 5 elementi, consequenziali: il primo è rappresentato con la vista, perché la donna deve essere gradevole nell’aspetto, poi segue l’incessante pensiero, smisurato e, soprattutto, ossessivo; questo pensiero provoca il desiderio, e quindi l’amore, e gli impedisce di spegnersi. Questo amore ha le qualità di una vera e propria passione, quasi una malattia. Infine troviamo i timori dovuti alla passione stessa, in particolar modo dei funesti “malparlieri”.