Famiglia e Alzheimer: tema

Tema sulla storia di una persona colpita dal morbo di Alzheimer: come gestire un malato di Alzheimer in famiglia (2 pagine formato doc)

Appunto di misslucry91

FAMIGLIA E ALZHEIMER: TEMA

Tema. La mia famiglia e l’AlzheimerAlzheimer…che brutta malattia eppure alla giovane età di 16 anni mi sono trovata di fronte al mio adorato nonno che non riconosceva più la mia voce, la mia figura e le altre persone care della nostra famiglia.

E’ una malattia che cancella tutto ciò che di bello la vita ti regala, cancella le persone che ti hanno circondato e che ti circondano ed eliminano i ricordi e le più belle emozioni che ti accadono durante la tua vita.
Vivere accanto ad un malato di Alzheimer non è semplice, anzi… La speranza è che i familiari di queste persone possano capire che questa malattia non mette fine a tutto.
Bensì c’è molto da fare e molto da imparare per riuscire a garantire una qualità di vita accettabile e degna di essere chiamata tale dai nostri cari.
 

Morbo di Alzheimer: cos'è, sintomi e cause

MALATO DI ALZHEIMER IN CASA

Quando hanno diagnosticato l’Alzheimer al mio nonno caro, ormai scomparso, non sapevo bene in cosa consistesse se non nella perdita di memoria, ma dietro a questa terribile malattia c’è molto di più. Essa ti modifica non solo la tua persona ma anche i tuoi comportamenti.
Fu così che io mi documentai sulla malattia e aiutai in questo modo le persone della mia famiglia a poter gestire al meglio i comportamenti anche bizzarri che mio nonno ogni giorno intraprendeva.  La malattia di Alzheimer fu descritta per la prima volta nel 1906 dal neuropatologo tedesco Alois Alzheimer (1863-1915) che scoprì, in una donna di circa 51 anni, una forma particolare di demenza caratterizzata da disturbi del comportamento di tipo fobico, perdita di memoria, disorientamento temporo-spaziale e cambiamenti di umore.
 

COME GESTIRE UN MALATO DI ALZHEIMER

Da questa cosa compresi che il problema era all’interno di lui, forse sarà ereditario o forse no, questo non è ancora stato studiato fino in fondo. Ma sicuramente non è colpa sua, non è diventato matto come dicono le signore del mio paese. Alcuni giorni la sua agitazione si manifestava con il camminare costantemente avanti e indietro nel giardino e nel cortile di casa e noi avevamo paura che potesse uscire fuori dal cancello e andare incontro alle macchine. Ma ogni qual volta lo esortavamo a rientrare in casa subito manifestava comportamenti violenti, non era più il nonno di una volta, così calmo ed amorevole. Non era colpa sua, lo sapevamo tutti, ma per una ragazzina di 16 anni era difficile da accettare e a volte mi vergognavo delle sue urla nel cortile.
 

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