Il percorso di Renzo a Bergamo e itinerario interiore

Tema che spiega perché il viaggio di Renzo verso Bergamo è anche un itinerario interiore (1 pagine formato doc)

Appunto di vica89
Spiega perché il viaggio di Renzo verso Bergamo è anche un itinerario interiore Calzona Vito Cl.
2°c 5/04/05 Spiega perché il viaggio di Renzo verso Bergamo è anche un itinerario interiore. Dopo aver lasciato l'osteria di Gorgonzola, Renzo si avvia vero l'Adda con la mente annebbiata da oscure paure e nefasti pensieri. Era diventato come un bambino impaurito che non aveva il coraggio neanche di chiedere indicazioni a qualche innocuo viandante che incontrava sulla strada. Sapeva solo una cosa: la sua unica salvezza era l'Adda. Cercava con insistenza la voce della salvezza ma sentiva soltanto in lontananza un mugolio di cani. Era stanco ma riuscì ad andare avanti e si addentro in un bosco, dove si crearono nella sua mente immagini ed apparizioni inquietanti “lasciategli in serbo dalle novelle sentite raccontar da bambino”.
Le gambe non lo reggevano più, sentiva il freddo notturno penetrargli nelle ossa e stava per essere soverchiato da tutto questo quando sentì la voce della salvezza; sentì un mormorio d'acqua corrente; sentì l'Adda. Accelero la sua camminata ed arrivò sulle rive del fiume e vide sull'altra sponda Bergamo. Non vedendo ne sentendo passare barche si soffermò sul da farsi e decise di tornare indietro per dormire in un capanno che aveva visto sulla via. Giunto al capanno Renzo s'inginocchiò e ringraziò la Provvidenza per quel rifugio. Renzo finalmente ringrazia la Provvidenza e non la provvidenza; ringrazia il Signore per averlo guidato e non la fortuna di aver trovato un semplice riparo. Trovando la giusta strada per arrivare a Bergamo, Renzo ha anche ritrovato la strada giusta nel suo cuore; la strada della fede. Subito Renzo prova a dormire ma nella sua mente si affollano immagini di persone odiate e amate; tra tutte ne risaltano due: “Una treccia nera e una barba bianca”. Non poteva dimenticarli soprattutto ora che aveva ritrovato la giusta strada e rispondeva ai suoi pensieri dicendo: “Quel che Dio vuole sarà!”. La mattina dopo si alzò all'alba e tornato all'Adda trovò un uomo che gli diede un passaggio con la sua barca. Appena arrivato sulla riva opposta Renzo si guardò indietro e pensò alla sua patria ma soprattutto a chi vi lasciava. Dopo essersi rifocillato in un'osteria incontrò per strada dei poveri che gli tesero la mano; Renzo gli diede tutti i soldi che gli rimanevano. “La refezione e l'opera buona avevano riconfortati e rallegrati tutti i suoi pensieri. Certo, dall'essersi spogliato degli ultimi danari, gli era venuto più di confidenza per l'avvenire, che non gliene avrebbe dato il trovarne dieci volte tanti”. Ormai il suo itinerario interiore aveva raggiunto una delle più alte vette: aveva compiuto un opera di carità riconoscendo in quei poveri mendicanti, disprezzati da tutti, la Provvidenza.