Populismo
Elaborato dedicato al populismo e alla letteratura del primo Ottocento (2 pagine formato doc)
La letteratura del primo ‘800
manifesta, rispetto alla plebe, atteggiamenti non sempre coerenti,
spesso è persino difficile stabilire se si tratti di una massa
dai caratteri poco definiti o se non sia piuttosto un "popolo"
nell' accezione ideologicamente più matura del termine.
E'
indubbia la presenza, sia in Manzoni che nel Belli, di uno sfondo
plebeo, che vive per lo più di espedienti e che spesso è
costretto a saltare i pasti; ricordiamo, per esempio, l' episodio
in cui Renzo, recatosi a casa dell' amico Tonio per invitarlo in
osteria, provoca una duplice letizia: quella dello stesso invitato
ma, soprattutto, quella dei suoi familiari, assai contenti di poter
mangiare anche la sua porzione di polenta. Scenari non dissimili sono
quelli intorno ai quali Belli costruisce i suoi più celebri
sonetti in dialetto romanesco; in quello intitolato "La bbona
famijja" egli fa parlare, presumibilmente, una delle voci più
giovani: scopriamo dal suo racconto che in quella casa <<
qualche volta>> viene messa in tavola una frittata e, mangiate
<< quattro noci>>, la cena è già terminata.
Ovviamente non si può dar totale credito a queste simili
rappresentazioni del mondo plebeo; qualche esagerazione va messa in
conto, né i sonetti di Belli riescono sempre ad essere esenti
da note polemiche. Il rischio di tale atteggiamento polemico è
che esso si traduca in un << qualunquismo della volontà
che accompagna sempre il ribellismo dell'immaginazione>>.