Progresso, Tecnologia ed Informazione
Saggio breve dal titolo: "Il 2000: secolo di progresso, tecnologia ed informazione" con considerazioni personali sull'argomento (1 pagine formato doc)
Quando
negli anni della guerra fredda gli ingegneri inglesi progettarono il
primo computer e adattarono i cavi telegrafici per la trasmissione di
dati Internet, non potevano immaginare che questi potenti strumenti,
una volta combinati, avrebbero costituito il più innovativo mezzo di
comunicazione che la storia possa vantare.
Fino ad allora, lo scambio di informazioni più veloce ed affidabile era garantito dall'ormai limitato telegrafo e dalla radio che, sfruttando sinuose onde e delicate frequenze, aveva permesso ad aerei e navi militari di rimanere in comunicazione con la madre patria durante lo svolgersi delle Guerre Mondiali. Mentre nelle case degli Stati Uniti ed in Europa venivano mandati in onda i primi telegiornali e le conversazioni telefoniche erano diventate ormai di uso comune, il colosso americano lanciava in orbita i suoi satelliti, capaci di trasmettere enormi quantità di dati da un emisfero all'altro. Solo verso la fine degli anni Ottanta, con l'avvento dei primi, ingombranti telefoni cellulari, qui computer grandi quanto una stanza vennero ridimensionati ed impiegati per la prima volta negli uffici, e più tardi anche nelle case di tutto il mondo.
Oggi si stima che otto italiani su dieci abbiano a disposizione un computer nel proprio domicilio, e che le connessioni Internet raggiungano anche i paesi più periferici. Eppure, fino al secolo scorso, quei complessi apparecchi sembravano quasi temuti, specialmente dalle generazioni più anziane; ora, invece, pare che il Personal Computer sia indispensabile ed insostituibile. In fin dei conti, quale altro strumento può competer con l'efficienza di Internet? Come affermava G. M. Pace in un articolo pubblicato su "La Repubblica", esso è «progresso, cosmopolitismo, modernità». Ma soprattutto, aggiungo io, è complice della globalizzazione.
Fino ad allora, lo scambio di informazioni più veloce ed affidabile era garantito dall'ormai limitato telegrafo e dalla radio che, sfruttando sinuose onde e delicate frequenze, aveva permesso ad aerei e navi militari di rimanere in comunicazione con la madre patria durante lo svolgersi delle Guerre Mondiali. Mentre nelle case degli Stati Uniti ed in Europa venivano mandati in onda i primi telegiornali e le conversazioni telefoniche erano diventate ormai di uso comune, il colosso americano lanciava in orbita i suoi satelliti, capaci di trasmettere enormi quantità di dati da un emisfero all'altro. Solo verso la fine degli anni Ottanta, con l'avvento dei primi, ingombranti telefoni cellulari, qui computer grandi quanto una stanza vennero ridimensionati ed impiegati per la prima volta negli uffici, e più tardi anche nelle case di tutto il mondo.
Oggi si stima che otto italiani su dieci abbiano a disposizione un computer nel proprio domicilio, e che le connessioni Internet raggiungano anche i paesi più periferici. Eppure, fino al secolo scorso, quei complessi apparecchi sembravano quasi temuti, specialmente dalle generazioni più anziane; ora, invece, pare che il Personal Computer sia indispensabile ed insostituibile. In fin dei conti, quale altro strumento può competer con l'efficienza di Internet? Come affermava G. M. Pace in un articolo pubblicato su "La Repubblica", esso è «progresso, cosmopolitismo, modernità». Ma soprattutto, aggiungo io, è complice della globalizzazione.