Riflessioni sul capitolo XVI dei Promessi Sposi: tema

Tema svolto riguardo riflessioni ed osservazioni inerenti il capitolo XVI dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Analisi e riassunto (1 pagine formato doc)

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CAPITOLO XVI PROMESSI SPOSI: TEMA

Tema.
Riflessioni riguardanti il capitolo XVI dei Promessi Sposi di Manzoni. In questo capitolo il processo di formazione di Renzo si arricchisce dell'esperienza drammatica della fuga di fronte ad un persecutore, che costituisce uno dei luoghi comuni della narrativa romanzesca. Renzo dimostra di avere imparato molto dalle precedenti vicende: da chiacchierone e fiducioso nel prossimo è diventato taciturno e sospettoso, senza perdere però il tratto fondamentale del suo carattere, già presente implicitamente in “quell'aria di braveria” rilevata dal narratore al suo ingresso nel romanzo: la fiducia nelle proprie forze, accompagnata da una innata esigenza di giustizia, che lo spinge ad affrontare il pericolo.
Accanto ai due ceti privilegiati della società seicentesca, l'aristocrazia e il clero, esiste un altro ceto, che gode indirettamente dei privilegi di questi e se ne fa complice e sostenitore: quello dei mercanti.

FIGURA DEL MERCANTE NEI PROMESSI SPOSI

La concezione del mondo dei mercanti si differenzia però grandemente da quella dei ceti più elevati, fondata sulla puntigliosa difesa dell'onore e dei privilegi di classe; per i mercanti esiste una sola norma che domina il mondo, in base alla quale tutti gli avvenimenti devono essere giudicati: la ragione mercantile, cioè la legge del guadagno.    
L'introduzione della figura del mercante, che sosta nell'osteria di Gorgonzola, è funzionale appunto ad illustrare questo modo di vedere le cose, proiettato nella prospettiva della difesa esclusiva del proprio interesse di bottega, di cui il Manzoni denuncia non solo la grettezza ma anche la pericolosità per la convivenza sociale.    
La difesa ad ogni costo dell'ordine, sostenuta dal mercante, include infatti l'accettazione della più brutale violenza contro coloro che non stanno al loro posto: le classi inferiori, che cercano di rivendicare i loro diritti, e che sono descritte dal mercante con il disgusto che potrebbe suscitare un “mucchio di sudiciume” che ingrossa via via che si spazzano le strade.
Per la tutela dell'ordine costituito, che coincide con i propri interessi economici, diventano leciti tutti i mezzi di oppressione; nelle parole del mercante c'è l'esaltazione della forca, efficace mezzo per contenere il popolaccio.
 

I promessi sposi, capitolo XV: analisi

CAPITOLO 16 PROMESSI SPOSI, ANALISI

In questa prospettiva di conservazione sociale, anche la religione perde ogni sacralità e si trasforma in un mezzo per rinforzare il potere; ecco infatti “tutti i monsignori del duomo” e lo stesso Crocifisso farsi strumenti di dissuasione nei confronti della plebe in rivolta, e i giudei della via Crucis diventare termine di confronto per le facce della canaglia che si è riversata per le strade. Questa logica puramente mercantile non vuole intendere la logica degli altri; eco dunque che il mercante, per interpretare le cause della sedizione, fa riferimento ad oscure trame politiche ordite dai francesi per colpire Milano, dove si trova “la forza del re”.