Saggio breve sul paesaggio urbano
Saggio breve sul paesaggio urbano: elaborato sul paesaggio urbano come "espressione della modernità" della seconda metà dell'Ottocento (1 pagine formato doc)
SAGGIO BREVE SUL PAESAGGIO URBANO
Titolo: Il paesaggio urbano come “espressione della modernità” della seconda metà dell’Ottocento
Tesi: La città moderna, il nuovo paesaggio urbano, è un agglomerato di persone che, insieme, rinunciano alla loro individualità e si perdono nella massa.
Argomentazione: Dalla seconda metà dell’Ottocento si perde interesse per il paesaggio naturale e sempre più persone iniziano a provare il desiderio di vivere in un paesaggio artificiale.
Saggio breve sul valore del paesaggio
SAGGIO BREVE IL VALORE DEL PAESAGGIO SVOLTO
La città moderna è un organo fagocitante che unisce i singoli per poi dipingere un paesaggio artificiale e umano poco nitido, come accade nelle opere impressioniste. Gli impressionisti perdono ogni interesse per il soggetto e rappresentano tutto l’insieme perfino nei ritratti e nelle nature morte. Il soggetto ritratto è un tutt’uno con lo scenario, realizzato con una pennellata ampia e decisa. Per questo l’impressionismo è arte urbana per eccellenza, come affermato dallo storico ungherese Arnold Hauser. Come un paradosso, l’uomo che vive nella massa soffre, proprio per questo, di solitudine: infatti la persona non riesce più a distinguersi dalla moltitudine ed è considerata unicamente come parte di essa, non per ciò che è come individuo. Nella città moderna si tende a generalizzare.
Il paesaggio ne I promessi sposi: tema svolto
SAGGIO BREVE SUL PAESAGGIO SVOLTO
Tuttavia molti desiderano questa vita per i piaceri e per la cultura che può offrire. Perfino Rastignac, personaggio di Le Père Goriot di Honorè de Balzac, che vedeva la città come un “alveare ronzante” e come una sfida, desiderava entrare in quel mondo e perdersi nella moltitudine di persone. La città moderna è come una bella e lucente tela di ragno: è un’attrazione troppo forte ma, una volta immersi in quella vita, perdendo la propria individualità e iniziando a pensare a sé stessi come ad un componente della massa, quasi si perde anche la facoltà di uscirne.