Saggio Breve: La parola nel Decameron

Saggio breve che illustra le virtù della parola nel Decameron di Boccaccio con riferimento alle seguenti novelle: Andreuccio da Perugia, Lisabetta da Messina, Calandrino e la pietra che rende invisibili (1 pagine formato doc)

Appunto di giudiciandrea97

SAGGIO BREVE: LA PAROLA NEL DECAMERON

La parola all’ interno del Decameron  è uno degli elementi più importanti dell'opera di Boccaccio.
La padronanza dei personaggi nell’uso di essa gioca un ruolo dominante; Infatti molti personaggi delle novelle boccacciane riescono a stravolgere la situazione a proprio vantaggio esclusivamente con la parola. Andreuccio da Perugia, giovane mercante inesperto è facilmente ingannato da una prostituta che afferma di essere sua sorella e che si impossessa dei suoi soldi.
La parola nelle mani della donna divine un mezzo per annebbiare la realtà e modificarla a proprio piacimento; dopo un difficile percorso ricco di ostacoli anche Andreuccio trarrà degli insegnamenti molto importanti dalle sue peripezie: diffidare della gente che lo vuole ingannare e mutare profondamente la realtà è possibile sfruttando la retorica.
 

SAGGIO BREVE SU BOCCACCIO E DECAMERON

Diametralmente opposta, è la situazione nella novella “Lisabetta da Messina” in cui il pianto viene usato come mezzo di comunicazione al posto della parola. Nell’arco della novella emerge il carattere di debolezza della ragazza che dopo aver scoperto dell’uccisione dell’amante da parte dei fratelli, si chiude in sé e non intrattiene con i fratelli alcun tipo di dialogo ma è proprio grazie all’accostamento delle due vicende che Boccaccio fa comprendere al lettore quanto sfaccettature abbia la comunicazione.
Lo scopo fondamentale dell’opera rimane il divertimento del lettore, soprattutto le donne a cui il testo è dedicato.
Il tema comico è dunque uno dei predominanti; ed è facilmente riconducibile alla novella “Calandrino e l’elitropia” nella quale il protagonista Calandrino, popolano rozzo e tonto, viene beffato da altri due tipici personaggi burloni con l’aiuto di Maso del Saggio. Essi fanno credere a Calandrino l’esistenza di un minerale che renda invisibili potendo quindi usarlo per scopi illeciti.

Saggio breve: la forza della parola nel Decameron

SAGGIO BREVE BOCCACCIO, SOCIETA' MERCANTILE

Calandrino viene quindi ingannato linguisticamente, perché non possiede le doti intellettuali e logiche di Maso del Saggio.
 Il comico del Decameron si basa su effetti di distorsione e rovesciamento della realtà, che il lettore coglie, ma che sfuggono a chi è vittima della beffa.
Inoltre con lo scherzo si ristabilisce anche l’ordine sociale su cui si regge il Decameron chi è dotato di intelligenza sta ad un livello, etico e sociale, superiore rispetto a chi può solo suscitare il riso dell’allegra brigata per la sua ingenuità.

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