Simbologia degli animali
Elaborato multidisciplinare sintetico sulla simbologia degli animali: italiano, latino, storia dell'arte, inglese e francese (2 pagine formato doc)
Ogni
cultura sin dalle origini,è ricchissima di favole,miti,simboli
legati agli animali che possono essere posti in correlazione con quel
momento della storia dell'umanità in cui l'uomo ha scoperto che
l'animale poteva essere non solo "buono da mangiare",ma anche e
soprattutto "buono da pensare",atto in pratica a fondare una
simbologia.
Con fine didascalico sono stati utilizzati animali come modello di comportamento da seguire. È il caso delle favole di Fedro,che si rifanno a quelle di Esopo e diventano un vero e proprio genere a Roma. Esse propongono infatti modelli di comportamento positivi o negativi,in brevi storie i cui protagonisti sono solitamente gli animali parlanti,che diventano simboli trasparenti di caratteri e atteggiamenti umani. Pensiamo alla storia del lupo e l'agnello,a quella del leone,a quella della volpe e della cicogna,a quella del gallo tra i gatti,della volpe e l'uva o il lupo magro e il cane grasso. Quest'ultima,tra l'altro,richiama la storia del topo di campagna e del topo di città inserita in una satira di Orazio.
Le favole di Fedro esprimono una visione della vita ispirata ad una saggezza tipicamente popolare,non senza spunti di critica sociale e di protesta degli umili e dei deboli contro i potenti e i prepotenti. Nella favola La Cigale et la Fourmie di La Fontaine la formica diviene simbolo del popolo lavoratore,mentre la cicala della nobiltà che pretende che gli altri lavorino al posto suo e provvedano al proprio sostentamento. Un altro autore francese,Vigny,nella poesia Le Loup si interroga sulla condizione umana,vista pessimisticamente sottomessa alla cieca fatalità,e arriva ad invitare i suoi simili ad assumere un atteggiamento stoico,rappresentato dal lupo,il quale,a differenza degli uomini,non piange,non geme e non prega dio di salvarlo né implora pietà al nemico.
Gli animali sono inoltre figure essenziali della visione simbolica,che traduce lo sforzo dell'uomo per decifrare e dominare un destino che gli sfugge,attraverso l'oscurità che lo circonda. I simboli rivelano dunque i segreti dell'inconscio. Si può inoltre dire che i simboli "rivelano celando e celano rivelando" perché si prestano a differenti interpretazioni(alla verità del simbolo si potrebbe applicare il titolo famoso "Così è se vi pare"). L'animale è dunque simbolo degli aspetti nascosti della natura umana. Nicerote, nel Satyricon, di Petronio narra le novelle del lupo mannaro; antichissimo tema dell'immaginario collettivo allusivo della duplicità della natura umana,che oscilla tra i due opposti di calma a incontrollata violenza. Nell'Asino d'oro di Apuleio la metamorfosi subita dal protagonista è simbolo della punizione divina per chi si è abbandonato ai beni piaceri della carne.
Con fine didascalico sono stati utilizzati animali come modello di comportamento da seguire. È il caso delle favole di Fedro,che si rifanno a quelle di Esopo e diventano un vero e proprio genere a Roma. Esse propongono infatti modelli di comportamento positivi o negativi,in brevi storie i cui protagonisti sono solitamente gli animali parlanti,che diventano simboli trasparenti di caratteri e atteggiamenti umani. Pensiamo alla storia del lupo e l'agnello,a quella del leone,a quella della volpe e della cicogna,a quella del gallo tra i gatti,della volpe e l'uva o il lupo magro e il cane grasso. Quest'ultima,tra l'altro,richiama la storia del topo di campagna e del topo di città inserita in una satira di Orazio.
Le favole di Fedro esprimono una visione della vita ispirata ad una saggezza tipicamente popolare,non senza spunti di critica sociale e di protesta degli umili e dei deboli contro i potenti e i prepotenti. Nella favola La Cigale et la Fourmie di La Fontaine la formica diviene simbolo del popolo lavoratore,mentre la cicala della nobiltà che pretende che gli altri lavorino al posto suo e provvedano al proprio sostentamento. Un altro autore francese,Vigny,nella poesia Le Loup si interroga sulla condizione umana,vista pessimisticamente sottomessa alla cieca fatalità,e arriva ad invitare i suoi simili ad assumere un atteggiamento stoico,rappresentato dal lupo,il quale,a differenza degli uomini,non piange,non geme e non prega dio di salvarlo né implora pietà al nemico.
Gli animali sono inoltre figure essenziali della visione simbolica,che traduce lo sforzo dell'uomo per decifrare e dominare un destino che gli sfugge,attraverso l'oscurità che lo circonda. I simboli rivelano dunque i segreti dell'inconscio. Si può inoltre dire che i simboli "rivelano celando e celano rivelando" perché si prestano a differenti interpretazioni(alla verità del simbolo si potrebbe applicare il titolo famoso "Così è se vi pare"). L'animale è dunque simbolo degli aspetti nascosti della natura umana. Nicerote, nel Satyricon, di Petronio narra le novelle del lupo mannaro; antichissimo tema dell'immaginario collettivo allusivo della duplicità della natura umana,che oscilla tra i due opposti di calma a incontrollata violenza. Nell'Asino d'oro di Apuleio la metamorfosi subita dal protagonista è simbolo della punizione divina per chi si è abbandonato ai beni piaceri della carne.