Tema su Nelson Mandela

Nelson Mandela, emblema della lotta per l'uguaglianza razziale. Tema svolto su Nelson Mandela e l'apartheid (2 pagine formato doc)

Appunto di vitto1996

TEMA SU NELSON MANDELA

Nelson Mandela, emblema della lotta per l’uguaglianza razziale.

Apartheid è una parola della lingua afrikaans, e ha il significato letterale di “separazione”. E’ questa, infatti, la situazione che si ha nel Sudafrica dal 1948 al 1993: un sistema di leggi che proibivano l’integrazione razziale tra la popolazione bianca e quella nera che vivevano nel paese in quel periodo.
In particolare, l’apartheid vietava i matrimoni interraziali, e sanciva l’inferiorità della razza nera rispetto a quella bianca; per questo motivo, i non appartenenti alla cosiddetta “razza europea”, detti bantu, furono costretti ad abbandonare le proprie case per trasferirsi nei bantustan, i ghetti riservati alla popolazione nera.

TEMA SU NELSON MANDELA E APARTHEID

Tutti gli spazi pubblici erano rigidamente divisi in base alla razza: panchine, marciapiedi, sale d’aspetto, mezzi di trasporto sono solo alcuni esempi dei luoghi riservati all’una o all’altra fascia della popolazione. Inoltre, solamente i neri che erano i possessori di uno speciale pass book erano autorizzati ad accedere nelle zone dei bianchi; queste persone erano solitamente lavoratori che venivano sfruttati al massimo dai loro datori di lavoro che, invece, si arricchivano enormemente.
E’ in questa condizione che si colloca l’operato di Nelson Mandela, recentemente scomparso,  ricordato per aver decretato la fine di uno dei peggiori crimini contro l’umanità.

Nelson Mandela: riassunto della vita

TEMA SU NELSON MANDELA E LA LIBERTA'

Unitosi al partito politico African National Congress (ANC) per contrastare l’apartheid, Nelson divenne capo dell’Umkonto we sizwe, un’ala armata che doveva sabotare gli obiettivi dell’esercito e del governo sudafricano.

Come ricorda il vescovo anglicano Desmond Tutu, amico di Nelson Mandela, nel suo articolo pubblicato sul giornale “La Repubblica”, in quel periodo si era dapprima adottata una campagna di resistenza passiva, che aveva portato a delle conseguenze non indifferenti, come il massacro di Sharpeville del 21 marzo 1960. “Quella strage ci disse che anche se protestavamo pacificamente ci avrebbero sterminato come insetti e che la vita di un nero contava poco. (…) Le nostre organizzazioni politiche erano proibite; molti membri erano in clandestinità, carcere o esilio.”
Questa affermazione dell’arcivescovo Tutu giustifica l’abbandono della lotta pacifica da parte di Nelson Mandela, che fu dichiarato fuorilegge e arrestato per sedizione; tuttavia, sebbene si temesse una condanna a morte, dovuta anche al fatto che Nelson Mandela stesso si dichiarò pronto a morire piuttosto che ritrattare la propria posizione, ottenne una condanna ai lavori forzati nella cava di Robben Island, in cui passò ventisette anni della propria vita.

Tema sulla morte di Nelson Mandela

NELSON MANDELA L'APARTHEID

Secondo Tutu, il tempo che Nelson Mandela passò in prigione lo cambiò profondamente, fino a renderlo il grande uomo che il mondo ricorda per la sua straordinaria bontà d’animo: “Quando Nelson Mandela entrò in carcere era un giovane uomo arrabbiato, esasperato da quella parodia di giustizia che era stato il processo di Rivonia. Non era un pacificatore.(…) La sofferenza fu il crogiolo che rimosse una gran quantità di scorie, regalandogli empatia verso i suoi avversari”.
Durante il suo soggiorno a Robben Island, Nelson Mandela lesse molti libri e poesie; tra queste ultime lo catturò particolarmente una poesia del poeta britannico William Ernest Henley, “Invictus”, un inno alla libertà che lo aiutò a sopravvivere nei suoi lunghi anni di prigionia.
Finalmente, l’11 Febbraio 1990 il mondo intero si fermò per vedere la liberazione di Nelson Mandela su ordine del presidente sudafricano de Klerk, contro il quale concorse alla presidenza del Sudafrica vincendo le elezioni del 1994.