Dante e il volgare

Saggio argomentativo sul rapporto di Dante con il volgare (0 pagine formato txt)

Appunto di danielhaldan
Dante è considerato uno dei massimi esponenti della letteratura italiana, non solo per le sue opere, ma soprattutto per le sue innovazioni linguistiche e per aver “dato vita” alla lingua italiana.
Esisteva già a quel tempo un volgare che si avvicinava all'italiano di oggi; ma Dante, con le sue innovazioni, sperimentazioni e termini presi dal latino e da altri volgari, l'ha trasformato in modo radicale, facendolo diventare quello che, in seguito a secoli di continui addattamenti, diventerà poi la lingua italiana.


I contemporanei di Dante evitavano con disprezzo l'uso del volgare nei loro componimenti, in quanto lo consideravano una lingua rozza, “bassa” e popolare, in confronto al latino, lingua ufficiale e “alta”.
Diversa era l'opinione di Dante a riguardo; secondo lui il volgare aveva la capacità di esprimere concetti assai alti e in modo elegante, come il latino, se non addirittura in modo più conveniente e adeguato: “ché per questo comento la gran bontade del volgare di sì [si vedrà]; però che si vedrà la sua vertù, sì com'è per esso altissimi e novissimi concetti convenevolmente, sufficientemente e acconciamente, quasi come per esso latino, manifestare, [la quale non si potea bene manifestare] ne le cose rimate” afferma nel Convivio.


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