Gerusalemme liberata: analisi del canto 1

Analisi del testo del Canto 1 della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso (2 pagine formato doc)

Appunto di valeriaornello

GERUSALEMME LIBERATA: ANALISI CANTO 1

Torquato Tasso, Gerusalemme liberata, primo canto.

Analisi - Quelli della Gerusalemme liberata si presentano come eroi complessi, dominati da un’interiorità spesso in contraddizione con i loro doveri. Solo Goffredo, devoto condottiero cristiano e protagonista ufficiale del poema, sfugge a tale descrizione. Ne consegue che la sua riuscita come personaggio (come commentato da Leopardi nello Zibaldone) si trova in contraddizione con l’importanza assegnatagli dall’autore nel poema. Egli infatti, dall’alto della sua perfezione, che raggiunge l’idealizzazione, finisce per risultare antipatico, oltre che apatico.
Più simpatico risulta invece il personaggio di Rinaldo, molto più umano di Goffredo e dall’interiorità più complessa per via dell’attrazione dalle lusinghe terrene.

Inoltre, Rinaldo e Tancredi rappresentano molto meglio il contrasto presente nell’interiorità dello stesso Tasso tra il consenso coatto al Cristianesimo riformato (acquisito dal padre) e la rivendicazione di libertà, sentita come colpa. Si tratta della stessa libertà rivendicata da Ariosto nella Satira III, benché questa non fosse nei confronti della Chiesa, ma del proprio signore: Tasso ha ereditato tale ideale dalla cultura umanistico – rinascimentale.  Il contrasto tra la propria ideologia e il proprio mondo psicologico diviene così lo scontro tra due concezioni diverse: quella umanistico-rinascimentale e quella controriformistica.

Proemio della Gerusalemme liberata: analisi

GERUSALEMME LIBERATA, PERSONAGGI

Rinaldo è il portatore dell’intento encomiastico, in quanto leggendario capostipite degli Este. L’unica cosa che potrebbe fuorviarlo dagli obbiettivi morali della guerra è il desiderio di gloria e onore. Si delinea così la figura dell’eroe designato alla conquista e perciò psicologicamente integro. Si manifesta in questo senso l’interpretazione data da Ezio Raimondi circa la caratterizzazione dei personaggi tasseschi in senso tragico, secondo la quale la loro identità è strettamente collegata al loro destino. Ne consegue che  la figura dell’eroe destinato alla sofferenza, Tancredi, coincide con quella dell’eroe tormentato.
Rinaldo è bellezza, ferocia (“dolcemente feroce”, ossimoro), giovinezza, impeto, desiderio di onore. Tancredi è secondo a Rinaldo in molte doti e apertamente in contrasto con lui nel suo carico di mestizia, sospiri e follia d’amore.

GERUSALEMME LIBERATA, STILE

Approfondimento. Tasso, a differenza di Ariosto, decide di scrivere un poema epico-cavalleresco.
Nello scarto di tempo che intercorre tra i due è infatti avvenuto un profondo cambio di prospettiva: la Chiesa, vistasi attaccare dalla Chiesa protestante, ha reagito con l’elaborazione della Controriforma. Il contrasto tra il consenso coatto a quest’ultima e il desiderio di libertà ereditato dalla cultura rinascimentale lacera l’anima dell’autore. Ne si hanno i primi accenni, tra le pagine dell’Aminta, nelle accuse rivolte all’Onos, ritenuto colpevole di aver inquinato la felicità primitiva dell’età dell’oro.  L’Onos rappresenta la cultura controriformistica, che sull’idea dell’onore aveva basato gran parte dei propri valori.
Nella Gerusalemme liberata tale contrasto porta all’allontanamento dall’idea, presente nel poema ariostesco, che le verità siano molteplici.